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Elezioni regionali, prove di unità nel centrosinistra. La ‘pace’ passa da un seggio in Parlamento

Quello che sarebbe stato offerto al governatore Paolo di Laura Frattura, invitato a non ricandidarsi alla guida della Regione. A fare da mediatore l’ex ministro Antonio Di Pietro, sollecitato dai parlamentari Ruta e Leva a candidarsi alla guida dell’Ulivo 2.0


CAMPOBASSO. Antonio Di Pietro candidato governatore del Molise e Paolo di Laura Frattura candidato in Parlamento. Passa da questo scenario il tentativo, peraltro complesso, di ricomporre lo schieramento di centrosinistra, oggi diviso tra l’Ulivo 2.0 e il blocco, Pd in testa, che sostiene la ricandidatura del governatore uscente.

Un’ipotesi rincorsa dai leader dell’Ulivo 2.0 Roberto Ruta e Danilo Leva e lanciata nella masseria di Di Pietro a Montenero di Bisaccia, diventata avamposto del nuovo centrosinistra in Molise. Nella casa avita, dove l’ex Ministro è arrivato per trascorrere qualche giorno di vacanza, Di Pietro ha incontrato prima Ruta e successivamente, insieme al figlio Cristiano, ha visto Frattura. A quest’ultimo, riferiscono i ‘rumors’, avrebbe chiesto di fare un passo indietro per fare un passo avanti. Rinunciare cioè alla ricandidatura alla Regione per candidarsi in Parlamento. Soluzione alla quale il governatore in carica avrebbe risposto con un ‘no’ categorico, dovuto all’intenzione di riproporsi agli elettori per completare il programma avviato nel 2013. Sostenuto dalla maggioranza dem, da Rialzati Molise e da Alleanza popolare di Angelino Alfano, partito in cui è di recente confluito l’assessore Pierpaolo Nagni.

La trattativa, difficile certo, non sarebbe però stata chiusa definitivamente. Anzi, sarebbe arrivata anche sui tavoli romani. Coinvolgendo le segreterie nazionale dei partiti di centrosinistra. Così come non sarebbe tramontata l’ipotesi della candidatura di Antonio Di Pietro alla guida del centrosinistra.

Una ‘mission’ simile a quella che aveva assunto l’ex premier Romano Prodi, quando aveva sfidato Silvio Berlusconi per la guida del Paese: porsi a capo del nuovo Ulivo. “Non vengo in Molise per dividere, ma per unire”, queste le dichiarazioni fatte tempo fa da Antonio Di Pietro. Che nei giorni fa ha rilanciato. ”Se potessi essere una figura che unisce tutte le anime del centrosinistra – ha detto – potrei assumere una responsabilità di questo genere”.

La situazione è in evoluzione. Così come è in evoluzione la situazione nel centrodestra, dove sono emerse frizioni tra l’ex governatore Michele Iorio, leader molisano di ‘Direzione Italia’, e i partiti che nelle scorse settimane hanno aperto il tavolo della coalizione: Forza Italia, Idea, Movimento nazionale per la sovranità, Noi con Salvini e Fratelli d’Italia. Anche in casa centrodestra ad oggi si ipotizzano due candidature: quella di Iorio e quella di un possibile “esponente della società civile”. Come sollecitato dall’ex presidente della Provincia Rosario De Matteis, che ha pure avanzato l’idea di un “governo di salute pubblica”. In una sorta di ‘Grand coalition’ alla molisana.

Chi di certo gongola di fronte a queste spaccature, nel centrosinistra e nel centrodestra, è il Movimento 5 stelle, che punta a fare il ‘colpaccio’. A tentare di conquistare il vertice di Palazzo Vitale. Sostenendo la candidatura di uno dei due portavoce pentastellati in Consiglio regionale, Antonio Federico e Patrizia Manzo, o tirando fuori il coniglio dal cilindro all’ultimo momento. Con un nome forte da sottoporre alla ‘base’. Il popolo attivista chiamato a scegliere il proprio portabandiera con il voto sulla ‘Piattaforma Rousseau’. Di recente entrata in cronaca per la notizia di un presunto attacco hacker.

Ma il tempo per garantire la sicurezza c’è tutto. E passa attraverso i meccanismi di garanzia che si stanno studiando a livello nazionale. Visto che il prossimo anno si voterà anche per le politiche. Non è ancora chiaro se nello stesso giorno delle elezioni regionali, che interesseranno Molise, Lazio e Lombardia. Amministrazioni che arriveranno a scadenza della legislatura il 25 febbraio 2018. In caso di election day saranno posticipate a marzo o ad aprile, quando ci si esprimerà per le politiche. Cinque anni fa si votò nella stessa data.

 

Carmen Sepede

Carmen

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