HomeSenza categoriaAcqua, no all’aumento delle tariffe: il Comune di Isernia dice no all’Egam

Acqua, no all’aumento delle tariffe: il Comune di Isernia dice no all’Egam

Il Consiglio comunale vota no all’adesione all’ente di gestione delle acque e pertanto sarà commissariato. Richiesta tuttavia una deroga


ISERNIA. No a tariffe più alte per l’acqua a Isernia. Sulla scorta di questo principio il Consiglio comunale pentro ha bocciato l’adesione all’Egam, l’ente di gestione dell’acqua molisana istituito dalla Regione Molise, che per legge fissa una tariffa tendenzialmente unica in regione. Come spiegato dal sindaco Giacomo d’Apollonio in aula, nella seduta di mercoledì scorso, 9 agosto, “con un bilancio già avviato e una situazione economico-finanziaria molto delicata qual è quella del Comune, dalla legge regionale non abbiamo avuto nessun tipo di indicazione su quale sarà l’impegno economico da parte nostra, in prospettiva, né quali saranno le risorse da impegnare, né cosa dovremo dare esattamente a questo ente di gestione regionale del sistema idrico-fognario, in termini di patrimonio. Non essendo tutto ciò ben definito, sarebbe stato comunque necessario un successivo passaggio in Consiglio comunale per definire il tutto”. Ma non è tutto, perché il territorio pentro, è noto, dispone di risorse idriche proprie non indifferenti, che lo rendono autosufficiente: la vecchia sorgente di San Martino e l’acquedotto romano, che per buona parte ancora funziona ed eroga l’acqua a gran parte della città, oltre ai cosiddetti tre pozzi di San Martino, situati a 100 metri di profondità, ai quali si attinge, per mezzo di pompe, tutta l’acqua necessaria a soddisfare le esigenze sia di Isernia che delle borgate.

“La nostra città – ha aggiunto d’Apollonio – eroga acqua anche ai Comuni della cintura isernina. L’acquedotto, gli impianti e l’intero sistema idrico-fognario sono di proprietà del Comune, così come i depuratori, e di conseguenza abbiamo una gestione economica del tutto, anche perché abbiamo efficientato il servizio e le perdite sono state contenute al massimo. Ciò ha permesso di avere delle tariffe molto basse, con una media di circa 45 centesimi a metro cubo. Altri comuni molisani hanno tariffe anche cinque volte superiori. Siccome la legge sull’Egam prevede che la tariffa regionale debba tendenzialmente essere unica, non ci potrà essere altro che un aumento delle tariffe. Quindi questo è uno dei motivi per cui non abbiamo aderito”.

Conseguenza del no, tuttavia, sarà il commissariamento ad acta del Comune per quanto concerne l’adesione all’ente fortemente voluto dal governatore Paolo Frattura e dall’assessore Pierpaolo Nagni. Ma non è detta l’ultima parola: Palazzo San Francesco, infatti, potrà  chiedere una deroga alla Regione rispetto all’Egam, in presenza di condizioni particolari stabilite dall’articolo 11 comma 3 della legge regionale n. 4 del 22 aprile scorso, che istituisce appunto tale ente. Ovvero, acque particolarmente pregiate, provenienti da un ambiente naturalistico che sia classificato tale, che sia gestito in maniera efficiente, ecc. Condizioni che potrebbero sussistere, a ben vedere.

Il no all’Egam è passato con 22 voti favorevoli.

 

 

 

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