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Isernia, c’è crisi anche per i loculi: e il Comune consiglia di morire altrove

La burocrazia non fornisce risposte dopo ben 6 anni e una famiglia, al momento del bisogno, è stata costretta a chiedere in prestito uno spazio cimiteriale a una parente ultranovantenne per poter tumulare il proprio caro. E dall’ente il suggerimento ricevuto è stato di seppellire il defunto in un paese limitrofo 


ISERNIA. In tempo di crisi scarseggiano anche i loculi. Accade a Isernia, dove una ‘sventurata’ famiglia è stata costretta a chiedere un posto in prestito, dopo vari e vani tentativi di trovare una soluzione più dignitosa per il proprio caro, appena defunto.

Andiamo ai fatti. Nei giorni scorsi è deceduto un anziano del capoluogo pentro e, come da prassi, i suoi congiunti si sono attivati per la sepoltura, contattando un’agenzia funebre. Questa, a sua volta, si è messa al lavoro per espletare le dovute funzioni, fin quando si è scoperto che non era disponibile alcun loculo. Circostanza determinata non tanto per carenze o dimenticanze della persona venuta a mancare, ma per deficienze amministrative. L’uomo, infatti, già sei anni prima aveva presentato domanda per un posto al cimitero, non ricevendo, di contro, mai nessuna risposta. Fino alla sopravvenuta morte.

Ed ecco che l’agenzia stessa si è rivolta al Comune al fine di trovare una soluzione all’incresciosa situazione. Ma qui – secondo quanto riportato dai diretti interessati – ci sarebbe stato un reiterato rimpallo di responsabilità tra Palazzo San Francesco e l’Ufficio tecnico. Poi, un funzionario di buona volontà avrebbe ‘imbastito’ una pratica di requisizione di un loculo, appartenente a un soggetto già deceduto che ne aveva intestati ben quattro. Una situazione lungi però dall’essere risolta, in quanto all’atto della firma del provvedimento da parte del dirigente incaricato, è giunto un diniego che ha bloccato tutto, di nuovo.  A quel punto, l’agenzia funebre ha pensato di contattare l’assessore al ramo che, nell’esortare i concittadini alla pazienza perché entro tre mesi saranno disponibili 70 nuovi loculi, avrebbe suggerito il trasferimento della salma ad un Comune limitrofo. Una delocalizzazione del loculo, insomma, ovviamente rifiutata dall’agenzia funebre per motivi di aumento dei costi legati al trasporto. 

La bizzarra e surreale vicenda ha così trovato uno sbocco ancor più paradossale e certamente non definitivo. La famiglia è riuscita ad ottenere un posto in prestito da una parente 95enne. Ebbene, augurando una lunga vita all’anziana signora, per ragioni di età si può tranquillamente dedurre che il problema è stato solo posticipato e rimpallato ad altri. E forse non di troppi anni. 

Alessandra

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