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Isernia, strappo in maggioranza: CasaPound lascia

Il passaggio all’opposizione a causa dell’accordo per l’impiego dei migranti in lavori socialmente utili. Ma per il sindaco la rottura è precedente. “Chi vota negativamente il bilancio è già fuori”: aveva affermato d’Apollonio


ISERNIA.  Uno strappo annunciato quello tra l’amministrazione comunale di Isernia e CasaPound, che inesorabilmente è arrivato. Dalla gestione dell’emergenza abitativa al tema della riscossione dei tributi, la divergenza tra il movimento politico e la maggioranza di palazzo San Francesco si era già palesata, per acuirsi infine sul tema dell’immigrazione. La consigliera Francesca Bruno ufficializza, quindi, il suo passaggio all’opposizione. A far traboccare il vaso: la firma dell’accordo tra Comune e Prefettura per l’impiego dei migranti in lavori socialmente utili ‘a costo zero’. Per CasaPound “ultimo di una serie di provvedimenti in netto contrasto con gli impegni presi con la cittadinanza in campagna elettorale” e soprattutto “una discriminazione verso i cittadini isernini senza lavoro”.

dapollonio pmUna rottura che era nell’aria. E che non trova impreparato il sindaco Giacomo d’Apollonio, il quale già da qualche giorno meditava sull’opportunità della coesistenza in maggioranza con il movimento. E l’interruzione del dialogo, a suo avviso, sarebbe già arrivata con la posizione del partito sul nodo bilancio. ‘Interrogato’ da isNews proprio sulla questione, il primo cittadino pentro aveva affermato: “CasaPound ci dovrà chiarire se sta ancora con la maggioranza. Sui migranti posso anche tenere in conto la loro posizione, ne hanno fatto sempre un problema di scelta politica di fondo; però quando non mi votano il bilancio, che è l’essenza di un’amministrazione comunale, non li vedo più parte integrante di questa maggioranza. Peraltro, il loro voto contrario è scaturito da motivazioni completamente sbagliate: sui tributi le loro dichiarazioni sono contradditorie. Un conto è fare le dimostrazioni di piazza, in cui loro sono molto bravi, o can can sulla stampa, ma qui parliamo di una cosa completamente diversa: di amministrare una città. Se non ci vogliono stare, continuino con le dimostrazioni di piazza e ognuno per la propria strada”.

E le strade effettivamente si dividono. In una nota ‘chiarificatoria’ (così dalla stessa definita, ndr) la consigliera Bruno ha cristallizzato i rapporti tra il movimento e l’amministrazione. “Ora, a fronte di un provvedimento, quello dell’assegnazione dei lavori socialmente utili agli immigrati, – ha dichiarato – preso dalla Giunta senza informare il Consiglio o la stessa maggioranza e che, di fatto, va a sovvertire il voto contrario allo Sprar, espresso dal Consiglio con amplissimo margine lo scorso aprile, e di fronte alla totale indisponibilità da parte del sindaco di prendere posizione contro l’invasione migratoria in atto a Isernia nonostante le ripetute sollecitazioni, non resta altra opzione che il passaggio all’opposizione“.

Poi l’avvertimento. “La nostra opposizione – ancora Bruno, con un’ennesima stilettata a Fratelli d’Italia – ad una amministrazione che ha ormai palesato la propria inadeguatezza a governare questa città, sarà senza sconti; forti di una coerenza sconosciuta a movimenti ‘sovranisti’ quali Fratelli D’Italia, pronti a spendersi a parole contro il business dell’accoglienza e i flussi migratori incontrollati, per poi votare a favore di provvedimenti volti a favorire l’integrazione socioeconomica degli immigrati, mentre tanti italiani disoccupati attendono invano che l’amministrazione si occupi dei loro problemi”.

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