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Scuole sicure, la protesta dei genitori: tessere elettorali restituite al prefetto

Un’iniziativa forte, quella attuata dai residenti delle contrade che gravitano intorno alla scuola di Mascione, chiusa per la mancanza dei requisiti sulla sicurezza sismica e statica. Questa mattina il presidio in piazza Pepe e la raccolta di 160 adesioni


CAMPOBASSO. Hanno restituito le tessere elettorali al prefetto di Campobasso Maria Guia Federico, chiedendo certezze sulla ricostruzione della scuola di Mascione, chiusa dal sindaco Antonio Battista perché secondo le rilevazioni svolte dai tecnici dell’Unimol non rispettava le condizioni di sicurezza sismica e statica previste dalla nuove normative.

Una protesta eclatante, quella dei genitori dei bambini che frequentavano il plesso, a cui si sono aggiunti i residenti delle contrade Colli, Colle Arso, Colle Calcare, San Pietro e Polese, annunciata qualche settimana fa e oggi attuata, con un presidio in piazza Pepe. Dove si è svolta la raccolta delle tessere elettorali, finora 160, su un totale di 1.200 cittadini votanti nei due seggi della zona.

“Una raccolta iniziata oggi, ma che continuerà anche nei prossimi giorni – ha chiarito il rappresentante del comitato Massimo Libertone – si tratta di una protesta che avevamo annunciato e che oggi abbiamo attuato, perché finora ci siamo sempre comportati con grande senso civico, ma siamo stati trascurati e sbeffeggiati. Chiediamo una certezza sui tempi per la ricostruzione della scuola di Mascione. Se ne parla dal 2003, era stato previsto un investimento di 1 milione e 400mila euro di fondi Cipe, poi l’opera è sparito dall’accordo di programma che il Comune ha stipulato con la Regione, pur in presenza di un progetto già esistente”.

Nel frattempo, anche per l’anno scolastico che sta per iniziare, i circa 70 bambini della scuola di Mascione saranno ospitati dalla ‘Montini’. “Ringraziamo la preside per l’ospitalità – ha rimarcato ancora Libertone – ma ci rendiamo conto che anche in questo istituto ci sono problemi di ubicazioni di aule, che si aggiungono a quelli sulla sicurezza sismica della scuola, come si evince dalla relazione dell’Unimol”. La ‘Montini’, questo aspetto l’amministrazione comunale lo ha chiarito, resta aperta, pur nelle more della previsione di eventuali nuovi lavori di miglioramento o adeguamento sismico. Nel frattempo manca una settimana all’apertura delle scuole e la situazione si sta facendo sempre più complessa. “Sentirete ancora parlare di questa faccenda, oggi comincia un nuovo capitolo”, conclude infatti Libertone.

C.S.

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