HomeNotizieCRONACAIsernia, indagine sul maxi sequestro di merce contraffatta: altre due denunce

Isernia, indagine sul maxi sequestro di merce contraffatta: altre due denunce

Nei guai una 34enne di Isernia e un 50enne di Arzano: collaboravano con altri due soggetti, già finiti nella rete dei carabinieri, per la falsificazione di marchi e alla successiva vendita on line dei prodotti


ISERNIA. Due persone nella rete dei carabinieri della Stazione pentra per contraffazione. Si tratta di una 34enne di Isernia e di un 50enne di Arzano, denunciati nell’ambito di un’indagine che, alcuni mesi fa, portò già all’individuazione e alla denuncia di due soggetti per introduzione nello Stato e commercio di prodotti contraffatti e al sequestro di materiale di ingente valore. I Carabinieri accertarono che attraverso social network, venivano pubblicizzati e messi in vendita molteplici tipologie di prodotti riproducenti marchi delle migliori “griffe” nazionali ed estere, a prezzi di gran lunga inferiori agli originali. A seguito di alcune perquisizioni domiciliari, presso un’abitazione di Isernia, furono rinvenuti capi di abbigliamento, borse da donna, prodotti di pelletteria e calzature riproducenti notissime firme: da Gucci ad Armani, da Colmar a Stone Island, da Liu Jo a Fendi, da Lois Vuitton Paris a Burberry e tante altre. Mentre ad Arzano, presso un’altra abitazione, fu scoperto un vero e proprio laboratorio clandestino, dove fu rinvenuta una sofisticata macchina ricamatrice, che riproduceva i noti marchi summenzionati e altra merce già pronta per essere messa in commercio, della medesima tipologia di quella recuperata nel capoluogo pentro. Tutti i prodotti e il macchinario furono sottoposti a sequestro, unitamente a due computer portatili contenenti la tracciabilità dei movimenti, un telefono cellulare utilizzato per i contatti con gli acquirenti e sette carte poste pay utilizzate per le transazioni. Le ulteriori indagini sulla vicenda hanno consentito, dunque, l’identificazione delle due persone denunciate nelle ultime ore e di accertare la loro complicità nelle attività di falsificazione dei marchi e la vendita online dei prodotti contraffatti con gli altri soggetti già finiti nel mirino dell’Arma. 

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