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Elezioni regionali, Di Giacomo ‘bacchetta il centrodestra’: “E’ sul programma che si costruisce la coalizione”

Il senatore invita a pensare prima alle proposte da fare ai cittadini e poi alle candidature: “Prioritaria una vera alternativa alla sinistra”


CAMPOBASSO. Elezioni regionali: il centrodestra non ha ancora un candidato presidente e, per il senatore del Gruppo Federazione della Libertà Ulisse Di Giacomo, è chiaro il perché. “Finora – afferma – non si è pervenuti a nessuna conclusione, naturalmente, perché è sbagliata la forma, è sbagliato il metodo ed è sbagliato il percorso. Infatti, per affrontare con una minima speranza di successo gli impegni elettorali della prossima primavera il percorso è obbligato. Prima bisogna scrivere, condividere e rendere pubblico un programma, poi sul programma costruire la coalizione e infine individuare un candidato, o una rosa di candidati, che possa rappresentare il programma e la coalizione”.

IL PROGRAMMA “Per chiedere il voto ai molisani – ricorda Di Giacomo – il centrodestra deve stilare un programma che sia alternativo alla sciagurata attività politica portata avanti dal centrosinistra in questa legislatura, un programma fatto di pochi punti ma che sia orientato ad affrontare i problemi prioritari di questa regione: il lavoro e l’occupazione , la sanità, lo sviluppo economico, la difesa del territorio e, non per ultima visti gli ultimi avvenimenti, la legalità e la trasparenza negli atti amministrativi (punti questi ultimi sui quali il centrodestra è stato colpevolmente assente…)”. Fondamentale la sanità. “La reiterazione del modello privatistico di Frattura oppure una sanità pubblica di qualità che garantisca a tutti almeno le prestazioni vitali ed elementari, sanità completata e non sostituita dalla sanità privata convenzionata – chiede Di Giacomo – ? Se si intende affermare la seconda ipotesi, è chiaro che della coalizione non può far parte chi vorrebbe invece continuare a sostenere la sanità privata.

LA COALIZIONE “Le ultime elezioni amministrative hanno dimostrato che i partiti, pur essendo una componente importante di uno schieramento elettorale, da soli non sono sufficienti per vincerle –afferma -. E’ necessario coinvolgere la società, i comitati civici, i movimenti popolari, singole personalità che rappresentano i valori non solo del centrodestra ma anche del territorio. E’ necessario, insomma, che i partiti recuperino tutte le energie utili ad allargare il fronte della coalizione, cosa che finora nel Molise non è stato fatto, dimostrando una autoreferenzialità che non porterà da nessuna parte. Anzi, in Molise si sta facendo di tutto per escludere componenti importanti e storiche del centrodestra molisano, come dimostra il caso Iorio e la pregiudiziale nei suoi confronti, perché se qualcuno pensa che Iorio non sia il migliore dei candidati possibili, è altrettanto vero che senza Michele Iorio nella squadra il centrodestra non vincerà mai, a meno che qualcuno si sia convinto che in Molise si vincerà comunque, visti i sondaggi nazionali favorevoli.

IL CANDIDATO “Dopo questi passaggi la scelta del candidato sarà molto più facile e condivisa – sottolinea infine il senatore -. Non potrà che essere un candidato visibilmente alternativo a Frattura e al centrosinistra, un candidato che in questi anni abbia dimostrato di essere contro questo sistema politico fatto di corruzione, di interessi privati e di connivenze, e che agli occhi della gente che dovrà esprimere il voto rappresenti la coerenza dei comportamenti e una speranza per il futuro. Queste le considerazioni che mi sento di fare per evitare che si commettano errori irrimediabili. Partire dalla ricerca di un nome è il modo peggiore per trovare una soluzione vincente”.

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