Isernia: “Gestione degli impianti sportivi nel caos”, l’accusa di ComunitAttiva

Il movimento chiede lumi all’amministrazione circa il destino della piscina comunale ed esorta la squadra di governo a convocare un tavolo di confronto con le società per l’utilizzo e i pagamenti del PalaFraraccio

ISERNIA. Il movimento di ComunitAttiva interviene sul tema della gestione degli impianti sportivi nel capoluogo pentro, all’indomani del ‘fallimento’ del bando per il rifacimento e il successivo affidamento della piscina comunale e dello scoppio del caso sulla chiusura del PalaFraraccio alle società morose. Nonostante quest’ultima situazione pare essersi risolta, almeno al momento, ComunitAttiva non risparmia critiche e incalza l’amministrazione chiedendo lumi sul destino dell’impianto natatorio di località Le Piane e proponendo la convocazione di un tavolo di confronto con le società sportive per una più organica gestione del palazzetto dello sport.

“L’amministrazione comunale – si legge in una nota del movimento – fa registrare l’ennesimo autogol (rimanendo in tema) riguardo la gestione degli impianti sportivi. Dopo un annoso ritardo nell’emanazione, il bando relativo all’affidamento della gestione della piscina comunale è andato deserto. Purtroppo, – insiste ComunitAttiva – dobbiamo sottolineare che uno scenario del genere era prevedibile, in quanto appariva complesso ipotizzare che un privato, in questo difficile momento economico, proponesse un’offerta per la gestione ventennale, considerando il valore complessivo dell’intervento di ristrutturazione a cui andava aggiunto il canone di locazione annuale”. Di qui gli interrogativi: “Quali saranno adesso le prossime mosse dell’amministrazione per garantire la fruibilità di un importante centro di aggregazione per la nostra comunità? Riuscirà a mantenere la promessa elettorale, inserita anche nel programma, di riaprire la piscina de Le piane?”. Poi l’appunto per la vicenda del palasport. “Il PalaFraraccio – prosegue la nota – che, per inciso, è l’unico impianto sportivo al chiuso di spessore nell’intero territorio comunale, viene chiuso perché le società sportive non corrispondono la loro quota per l’utilizzo della struttura. Riteniamo corretto il richiamo al saldo dei debiti pregressi ma è doveroso specificare che le società non devono essere viste esclusivamente come veicoli per l’utilizzo a fini economici delle ‘rette’ degli atleti. Inoltre è fuor di dubbio che le quote degli iscritti coprono solo in parte le spese che le società sportive devono affrontare ogni anno al solo scopo di fornire alla comunità un servizio fondamentale: allontanare i giovani dalla sedentarietà e dalle cattive abitudini”. Dunque la proposta: “Il valore sociale di queste esperienze va riconosciuto ed invitiamo l’amministrazione – conclude ComunitAttiva – ad evitare nuove chiusure del PalaFraraccio. Rispetto alla corresponsione delle quote arretrate e, per non incorrere in spiacevoli inconvenienti per la cittadinanza, consigliamo al sindaco, agli amministratori cittadini delegati al ramo e ai referenti delle società che svolgono attività presso il palazzetto dello sport di attivare un tavolo di confronto, anche permanente, mediante il quale raggiungere un accordo per la situazione pregressa e, soprattutto, mantenere un raccordo per potenziare unitamente i servizi ai cittadini in futuro”.