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Legge elettorale, fronte comune dei sindaci: Isernia abbia il peso che le spetta

FRONTE COMUNE DEI SINDACI. Seppure il presidente della Regione abbia subito messo in chiaro che, con il nuovo sistema applicato alle scorse Regionali 2013, Isernia avrebbe eletto sei consiglieri più il secondo candidato presidente (Iorio, ndr, isernino a sua volta), da parte degli amministratori c’è stato un buon gioco di squadra nel fornire l’indicazione di massima. Ovvero, che alla seconda provincia del Molise andrebbe garantito una quota minima di rappresentanza. Non importa il come, a livello tecnico: ma, per dirla con le parole del sindaco di Isernia, Giacomo d’Apollonio, bisognerebbe considerare “di dare una garanzia per il territorio della provincia. Vorremmo una rappresentanza adeguata alla nostra provincia riconosciuta dalla legge, consistente in almeno in sei consiglieri”. Una posizione condivisa, in particolare, anche dal primo cittadino di Capracotta, Candido Paglione, dal leader del movimento Creare Futuro, Antonio Tedeschi, che aveva sollecitato sia i sindaci che Frattura a discutere di questo tema, e dal presidente della Provincia e sindaco di Filignano, Lorenzo Coia,che ha affermato testualmente: “Senza la giusta rappresentanza, questa regione è monca”.

frattura coia venezialeIL ‘CASO’ MARCHE. Di fronte ai solleciti ricevuti, Frattura si è detto disponibile a continuare con l’ascolto delle esigenze che proverranno dai territori. E non ha escluso la possibilità di seguire l’esempio della Regione Marche, l’unica in Italia a prevedere un correttivo consistente nella garanzia di un riequilibrio territoriale per le circoscrizioni che, come potrebbe accadere per il Molise, coincidono con le province. In sostanza, ove sia necessario, avverrebbe la cessione di un seggio all’interno dello stesso partito da una provincia all’altra.

L’ASSEMBLEA DEL PD E I TRE COLLEGI. Alla domanda circa le dichiarazioni dell’onorevole Dem Laura Venittelli, che ha ricordato come, lo scorso 27 maggio, l’assemblea regionale del Pd e lo stesso Frattura votarono in favore di una proposta di legge elettorale che prevedeva tre collegi con seggi prestabiliti (7 a Campobasso, 7 a Termoli e 6 a Isernia), il presidente non si è sottratto. “Quella era un proposta, certo – ha spiegato – così come il Parlamento fa le leggi, in Regione il Consiglio regionale legifera nel rispetto della volontà e della posizione espressa da tutti i consiglieri, con il Pd ha comunque dovuto confrontarsi con il resto della maggioranza”. Questione di numeri, insomma. Ma Frattura ha detto di aver comunque chiesto al responsabile della Federazione del Basso Molise, Pasquale Marcantonio, di convocare un incontro con il Partito Democratico locale per discutere della proposta di legge elettorale. L’appuntamento è per venerdì 29 settembre alle 18.  

MDP COME ‘SAPIENTINO’.  Immancabile anche una battuta su Mdp, che ha rifiutato per bocca del deputato Danilo Leva la mano tesa del Pd per ricucire l’alleanza. “L’Mdp continuerà a essere un alleato al quale il sottoscritto si rivolgerà sempre – ha tagliato corto il governatore – Ma voglio ricordare che seguimmo lo stesso percorso nel 2013 con ‘Sapientino’ (Massimo Romano, ndr), il quale forte della sua presunzione, ritenne di seguire un’altra strada che lo ha portato fuori dal Consiglio regionale”. La storia, insomma, dovrebbe aver pure insegnato qualcosa. Come a dire, uomo avvisato….  

 

 

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