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Il dentino va in mostra a Venafro: PreistorIs chiede l’intervento del Comune di Isernia

Manifestazione di protesta del Cartello Cultura per denunciare anche le criticità legate al sito paleolitico ‘La Pineta’. Izzo: “Bisogna arrestare questo ennesimo tentativo di blocco alle aspettative di valorizzazione del nostro patrimonio”


ISERNIA. Paleolitico: “La città non ci sta e chiede un intervento deciso e decisivo da parte del sindaco e del Consiglio comunale nei confronti della politica provinciale e regionale e, soprattutto, nei confronti dell’apparato regionale e ministeriale dei Beni Culturali”. Questo quanto emerso al termine dell’incontro-protesta del Cartello Cultura PreistorIs sulle condizioni del sito ‘La Pineta’ e sulla scelta di portare in mostra, domani a Venafro, il dentino del bimbo vissuto 600mila anni fa.
Oltre a ripercorrere la storia del sito “si è anche ricordata la nefasta cancellazione dell’università cittadina – ha sottolineato il portavoce Emilio Izzo – che, oltre al notevole danno di immagine e di economia, non ha permesso negli anni di far approdare nel capoluogo pentro quella tanto attesa e fisiologicamente agognata facoltà di paleontologia, da tutti nel tempo dichiarata come naturale operazione in funzione di un ritrovamento prestigioso e di un imponente museo”.

I cittadini che hanno partecipato all’iniziativa non ci stanno e si sono detti pronti ad avviare un nuovo percorso per dare vita a quella rinascita cittadina tanto sperata. “Rinascita – ha sottolineato Izzo – che deve, per forza, passare attraverso la rivendicazione (e non a chiacchiere) della costruzione del museo mancante, quella dei laboratori di ricerca e restauro e dell’approdo di un corso di laurea in Paleontologia, aspetti che dovrà con forza fare propri il primo cittadino, la sua maggioranza e l’intero Consiglio”.

Durante l’incontro si è parlato anche della ‘trasferta’ a Venafro del prezioso reperto. “Fermo restando il rispetto dei cugini venafrani e ammirati dal loro meraviglioso apparato architettonico ed archeologico – ha detto ancora Izzo -, niente potrebbero aggiungere a quanto in loro possesso dall’esposizione di un gigantesco reperto, quale il dentino che, diversamente, deve trovare immediatamente collocazione nel museo del Paleolitico di Isernia a disposizione della ricerca internazionale e dei fruitori provenienti da ogni luogo. Dispiace far notare come la comunicazione e la valorizzazione, scienze già abbondantemente esplorate, trovino inconcepibili e ottuse scelte da parte dei detentori degli organi preposti, immaginando di valorizzare uno straordinario apparato archeologico a venti chilometri di distanza dal luogo preposto e deputato. Dispiace, a detta dei presenti, far notare infine, che al di là di un elegante comunicato dell’assessore alla Cultura di Isernia sull’argomento, una presa di posizione decisa e avversa a tale sciocca scelta non sia stata presa dall’amministrazione. Ma adesso il tempo c’è per arrestare questo ennesimo tentativo di blocco alle aspettative di valorizzazione del nostro patrimonio che, certamente, potrebbe passare anche dall’esposizione di alcuni nostri reparti in altre realtà come avvenuto già nel passato (Venezia, Torino, Roma, Parigi), ma che dovrà avvenire puntando su ambientazioni appetibili come quelle europee e internazionali”.

I manifestanti hanno dunque auspicato un passo indietro. “Si spera che gli illustri ospiti provenienti da altre regioni – conclude Izzo -, dopo i loro lavori e dopo la visita alla bella città di Venafro, facciano un’escursione al Museo del Paleolitico di Isernia (costato oltre trenta miliardi per essere visitato), dove noi stessi saremo felici di accoglierli e di guidarli sapientemente e amorevolmente, così come si conviene a chi ama la propria terra e rispetta il patrimonio dell’umanità”.

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