Parco Stazione, tributi e delibere, il sindaco d’Apollonio: “Basta corbellerie”

Il primo cittadino di Isernia respinge al mittente le accuse del Pd riguardo il mancato inserimento del secondo lotto funzionale nel Bando Periferie, ma anche le polemiche nate a seguito dell’accordo per l’esternalizzazione del servizio di riscossione e sulle variazioni al Piano triennale delle opere pubbliche

ISERNIA. Un fiume in piena il sindaco di Isernia Giacomo d’Apollonio, che rispedisce al mittente le accuse formulate nei giorni scorsi dagli esponenti dell’area renziana del Pd sulla gestione politica e amministrativa dell’ente di Palazzo San Francesco. Il primo cittadino ha definito “fantascientifici e privi di fondamento” gli attacchi arrivati in merito al mancato inserimento del secondo lotto funzionale del Parco stazione nel Bando Periferie, ma anche relativi all’accordo sull’esternalizzazione del servizio tributi e al piano triennale delle opere pubbliche. Questa mattina ha incontrato la stampa per fare chiarezza su quella che ha definito una “tempesta in un bicchiere d’acqua”.

PARCO STAZIONE. “Mi meraviglio del fatto che, con estremo ritardo, si sia notata questa cosa – ha affermato d’Apollonio – Credo ci sia nell’aria odore di elezioni. Si tratta di contestazioni improponibili. Come prima cosa vorrei sottolineare che non ci piovono addosso oltre dieci milioni di euro. Noi ci siamo candidati presentando dei progetti che hanno raggiunto quel valore di opere. Per quel che riguarda la stazione eccepisco il come è stata portata avanti quell’operazione, che non abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione ma dalla gestione commissariale, che aveva ridimensionato il progetto per passare alla fase esecutiva. Si parla di secondo lotto funzionale, ma dov’è? C’era un’idea di massima, non il progetto”. Per il sindaco si tratta dunque di ‘chiacchiere’ , di cui contesta l’intempestività e la scarsa informazione. “Stiamo lavorando con dati di fatto – ha evidenziato – Abbiamo portato avanti il progetto che ci è arrivato rendendolo esecutivo, stanno per iniziare i lavori, un po’ in ritardo per effetto del ricorso. Sul Parco stazione ci sono molte perplessità. Noi avevamo oltre 4 milioni da investire. La passata amministrazione, togliendoli da una precedente destinazione fatta nel periodo in cui il sindaco era Gabriele Melogli, spostò tutti i fondi che comprendevano diversi interventi in varie aree, per poi concentrarli sul parco della stazione. C’è però da dire che di quei 4 milioni di Pisu, 2,2 milioni sono serviti per pagare Sistemi Urbani delle Ferrovie dello Stato. Questo vuol dire che abbiamo dovuto acquistare quell’area, sottraendo gli oltre 2 milioni di euro a quell’investimento che avrebbe potuto rappresentare ricchezza per il territorio. L’allora minoranza comunale propose di mettere a punto una delibera di Consiglio per declassare quell’area in parco urbano per abbattere i costi. Invece si è fatta un’operazione, a mio avviso antieconomica per il Comune, che ha portato a questo disastro. Quindi dei quattro milioni ora investiremo per la riqualificazione solo 1.800.000 euro”.

Poi la replica alla deputata dem Laura Venittelli. “Non accetto intromissioni anche da parte di onorevoli della nostra Regione che parlano di amministrazione dormiente, inefficiente, che si accontenta di vivacchiare – ha tuonato il sindaco – ‘Uscite’ per me fuori luogo. Evidentemente chi parla non conosce nemmeno il problema e si ricorda di Isernia in questa occasione, mentre non si è vista in altre circostanze, quindi penso che si sia persa una grande occasione per stare in silenzio. E’ opportuno documentarsi prima di parlare. Noi siamo disponibili a qualunque chiarimento. Reagiamo in questa maniera quando sentiamo vere e proprie corbellerie, dette anche da persone qualificate di alto rango della nostra politica”.

PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE Sulla famigerata delibera in cui manca il parere dei revisori dei conti sono state dette, per d’Apollonio, “cose fantascientifiche, tutte destituite di ogni fondamento. C’è un passaggio che rifaremo e riguarda il Piano triennale delle opere pubbliche. Contabilmente, quelle variazioni sono state riportate nel bilancio che è stato approvato. Si sta facendo una ‘tempesta in un bicchiere d’acqua’, perché le due opere che dovevamo riportare erano già contenute nel piano triennale. Hanno solo subìto un incremento economico (200mila euro in più per i lavori relativi alla scuola in località Acqua Solfurea e 150mila euro di finanziamento regionale per i lavori lungo la strada nella zona nord della città). Non c’è la firma dei revisori perché la procedura ha richiesto un lavoro enorme ed è sfuggito questo passaggio. Il parere espresso sul bilancio dai revisori è assorbente rispetto alle altre incombenze. Però noi per tranquillità abbiamo già richiesto il parere, ci è stato già dato e lo riporteremo in aula già nel prossimo Consiglio e accontentiamo chi improvvisamente si sveglia e vuole ‘fare le pulci’ a questa amministrazione, che sta lavorando in maniera alacre, indefessa e consistente su situazioni precarie che noi abbiamo trovato in completo stallo”.

NODO TRIBUTI. “Si ragiona su temi che non hanno fondamento”. Così il primo cittadino sulle polemiche nate a seguito del via libera all’esternalizzazione del servizio tributi. “Il Comune ha fatto riferimento a una società che ha vinto una regolare gara d’appalto con la Regione. Nell’ambito dell’accordo quadro ci sono delle possibilità negoziali su punti specifici. Tutto ciò che è stato fatto è a favore del Comune – ha assicurato – Abbiamo realizzato vantaggi strutturali per l’ente. Ricordo che avremo la banca dati del Comune, un vantaggio di carattere economico, i conti correnti saranno quelli dell’ente e non esterni. Si parla senza conoscere la situazione. Non regaliamo soldi a nessuno, ma è chiaro che i servizi si pagano. Il comportamento del Comune è stato prudente, visto che abbiamo chiesto di fare l’accordo per un anno, al termine del quale valuteremo la situazione per capire se l’obiettivo è stato raggiunto”.