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Gestione tributi, Mancini replica: “Saranno loro a dover spiegare l’inerzia pluriennale’

Il consigliere delegato al Bilancio del Comune di Isernia ribatte alle ‘accuse’ di Franco Capone e spiega le ‘ragioni’ dell’Amministrazione relativamente al Piano delle Opere pubbliche e all’esternalizzazione del servizio tributi


ISERNIA. Nuovo capitolo nella querelle sui conti pubblici del Comune di Isernia. Dopo l’intervento del dirigente pentro del PD, Franco Capone, che ha tacciato l’amministrazione in carica di “superficialità”, giunge la replica puntuale del consigliere delegato al Bilancio Giampiero Mancini. Quest’ultimo, chiarendo le procedure seguite dalla squadra di governo cittadino in merito alla variazione al Piano triennale delle Opere pubbliche e all’esternalizzazione del servizio tributi, rispedisce le accuse al mittente e, in generale, agli amministratori precedenti: “Saranno loro a dover spiegare l’inerzia pluriennale”.

Ma andiamo per gradi.

DELIBERA DI VARIAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE. “Per quanto attiene al Piano triennale delle opere pubbliche, – spiega Mancini – il sindaco ha chiaramente ammesso che c’è stata una mancanza da parte della struttura nel non inviare il documento ai revisori. Il fatto che la delibera rechi scritto: ‘Visto il parere dei revisori’ significa soltanto che è stato dato per scontato che ci fosse; anche perché non c’era alcun motivo per non inviare una delibera che prevedeva l’incremento del finanziamento regionale su 2 opere (la scuola del V Settore e la strada di contrada Salietto) già esistenti nel piano, quindi già approvate. Nessun piano occulto, nessuna distrazione di fondi, nessun arrampicarsi sugli specchi, niente di niente. Una mera dimenticanza – chiarisce il consigliere delegato al Bilancio – Tanto più che i finanziamenti delle stesse opere sono stati inseriti nella delibera, ben più rilevante, di verifica degli equilibri di bilancio, approvata nella stessa seduta di Consiglio comunale”. Poi l’aneddoto. “A proposito di questo mancato parere – racconta Mancini – quando telefonammo ai revisori per verificare questa anomalia, il Presidente del Collegio ci disse: ‘Ma vi riferite alla delibera della scuola e della strada?’ Questo per dire che l’argomento era stato discusso talmente tante volte che lo ricordavano a distanza di mesi”.

ESTERNALIZZAZIONE SERVIZIO TRIBUTI. “Per quanto attiene alla delibera che prevede l’adesione all’Accordo quadro – prosegue Mancini – devo intendere che sia il professor Capone che il dott. Gentile non abbiano letto in maniera puntuale ciò che ho relazionato in Consiglio comunale, o non abbiano voluto capirlo. Quando ho parlato dell’elaborazione del conto economico, – evidenzia l’esponente dell’amministrazione – ho detto che lo stesso è stato predisposto dalla ICA Creset sulla base dei dati forniti dal Dirigente del Servizio Risorse e che le classi di accertamento e di riscossione coattiva sono state concordate con la struttura. Quindi, se è stato detto che l’accertamento è il 20% del riscosso, non è un dato a caso ma è frutto di una valutazione condivisa. Con queste considerazioni, l’inserimento del ruolo idrico non può che migliorare il conto economico presentato; ma, come abbiamo avuto già modo di dire, quando è stato presentato quel conto, dati ‘recenti’ non erano disponibili, visto che l’ultima annualità riscossa era il 2011. Tralascio qualsiasi commento sull’assoluta confusione fatta dal dott. Gentile sulla mancanza del parere del Collegio dei Revisori, – prosegue come un fiume in piena Mancini – che non si riferiva alla delibera di esternalizzazione come da lui rilevato, ma evidentemente alla delibera di variazione al Piano triennale delle Opere pubbliche. Mi rendo conto che questa delibera così avversata possa far stare in tribolazione coloro che hanno amministrato per qualche anno il Comune di Isernia, – incalza il consigliere – Spero, anzi sono convinto, che riusciremo a dare i risultati stimati; a quel punto saranno questi signori a dover spiegare la loro inerzia pluriennale; il non saper vedere più lontano della punta del loro naso; il voler ingessare la gestione senza alcuna possibilità di ristrutturazione di servizi fondamentali”.

La conclusione è dedicata al ‘caso’ Venittelli. Mancini puntualizza: “Giacomo d’Apollonio non ha mai detto che le ingerenze di deputati nazionali non sono ben accette; ha soltanto detto che documentarsi prima di intervenire su argomenti così complessi sarebbe cosa buona e giusta. E questo è un fatto”.

Alessandra

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