Lo ha detto il consigliere regionale, in riferimento alla vicenda che coinvolge i lavoratori del servizio urbano. Il taglio ai trasporti fatto dalla Regione alla base di tutto
CAMPOBASSO. Vertenza Seac, pochi giorni al licenziamento esecutivo di 8 autisti dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico urbano, che dal 16 ottobre si troveranno senza lavoro.
“Purtroppo quello che sta accadendo a Campobasso – ha affermato il consigliere regionale Angela Fusco Perrella – è diretta conseguenza della scelta di questo governo regionale, che con l’ultima legge finanziaria decise di tagliare del 30% il costo del servizio. Una decisione alla quale ci siamo opposti in aula, esprimendo il nostro voto contrario, consci della pericolosità di questa scelta e dei risvolti che avrebbe avuto, sia dal punto di vista dei dipendenti del settore del trasposto pubblico sia da quello dei fruitori del servizio”.
Disposizione finanziaria, aggiunge Fusco Perrella, che suscitò un malcontento così grande da indurre la Regione ad una modifica normativa, attuata con legge regionale n. 7/2017, con la quale per il solo anno corrente è stato previsto di aumentare la contribuzione regionale dal 75% al 90%, della quota di finanziamento riconosciuta per il 2016. Ma a settembre la Seac ha fatto sapere di aver avuto accreditato un importo ridotto di 300 mila euro circa rispetto all’anno precedente.
“Fallita la procedura di conciliazione ora il destino degli 8 lavoratori – ha rimarcato Fusco Perrella – è davvero appeso ad un filo, e vedremo quali risultanze porterà il tavolo voluto dal prefetto Maria Guida Federico. Di certo la situazione attuale è anche figlia dell’assenza di una programmazione del settore mobilità da parte del Comune di Campobasso, manca un piano articolato dei trasporti, non ci sono gli investimenti e il risultato è l’attuale situazione di degrado generale del servizio nel capoluogo molisano”.
“La verità – ha concluso – è che andrebbe profondamente rivista la viabilità regionale e, nel caso specifico, di Campobasso, un processo di cui dovrebbe farsi garante la Regione. La goccia è traboccata e adesso ci si affanna nel cercare soluzioni, l’ultima quella del contratto di solidarietà, che non garantiscono però la dovuta stabilità e tutela della salvaguardia degli otto dipendenti coinvolti. Non si può più improvvisare, bisogna dare risposte certe e garantite, nell’ottica di un servizio quanto più funzionale alle esigenze dei cittadini”.