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Sport in ginocchio a Isernia, l’attacco di Casapound: “Politici senza coraggio”

Il movimento ha affisso uno striscione all’ingresso del PalaFraraccio per denunciare anche le criticità legate alla cultura e al sociale


ISERNIA. Sport in ginocchio a Isernia, non si placano le polemiche legate alle recenti problematiche che si stanno registrando nel capoluogo pentro. Nella ‘querelle’ in atto fa sentire la sua voce anche Casapound. Lo ha fatto affiggendo uno striscione davanti all’ingresso del PalaFraraccio in cui si legge “Cultura, sport e sociale: politici senza coraggio e città senza futuro”.

“La grave crisi che lo sport cittadino sta attraversando, con il clamoroso ritiro dal campionato della squadra cittadina di calcio a 5, non è che l’ultimo segnale del declino della nostra città che prosegue nonostante il cambio di amministrazione comunale – afferma in una nota il responsabile isernino del movimento Agostino Di Giacomo – Da parte di chi amministra sembra non esserci assolutamente la volontà di affrontare le tante problematiche che affliggono la nostra città, mentre si moltiplicano i segnali di malcontento da parte della popolazione. Sindaco, giunta e consiglieri di maggioranza dovrebbero ricordarsi di essere stati scelti dai cittadini proprio perché questi si aspettavano da loro un segnale di discontinuità con l’amministrazione precedente e di riscossa nei confronti del governo centrale e regionale, che con le loro politiche sembrano aver decretato il definitivo declino del capoluogo pentro, destinato ad essere sistematicamente spogliato degli enti pubblici e posto ai margini della vita economica regionale, e per risolvere la grave questione dell’immigrazione, con Isernia destinataria di una quota di immigrati di molto superiore alla media nazionale, e del tutto insostenibile da parte del tessuto sociale cittadino”.

“Nulla di tutto questo è stato fatto – prosegue Di Giacomo – si prosegue con l’immobilismo, trincerandosi dietro ad una difficile situazione debitoria ereditata dalle amministrazioni passate per giustificare la mancanza di iniziativa, e non si ha neanche il coraggio di denunciare le manovre politiche ordite in Regione ed a Roma per penalizzare Isernia. Isernia non può trasformarsi in una sorta di banlieue, abbandonata a se stessa, priva di servizi, dove l’unica attività economica redditizia è l’apertura di sempre più numerosi centri d’accoglienza per immigrati, destinatari di risorse pubbliche da cui i cittadini italiani sono esclusi. Isernia ha bisogno di amministratori pronti a combattere per essa: queste le ragioni per la nostra uscita dalla maggioranza ed il passaggio ad una opposizione senza sconti verso una amministrazione che ha dimostrato di non volersi impegnare fino in fondo per il bene della città”.

Deborah

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