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Motivazioni di Bari, Coscienza Civica chiede le dimissioni del governatore Frattura

Il gruppo politico guidato da un gruppo di sindaci molisani, di cui fanno parte anche Massimo Romano e Gianluca Cefaratti, sollecita la presentazione di una mozione di sfiducia in Consiglio regionale


CAMPOBASSO. Motivazioni di Bari, Coscienza Civica chiede le dimissioni di Frattura: “Va presentata una immediata mozione di sfiducia. Ciascuno si assuma le proprie responsabilità”. Dura la posizione del gruppo politico guidato dai sindaci di Campochiaro, Roccamandolfi, Pietrabbondante e Campodipietra, che vede tra i suoi esponenti anche l’avvocato Massimo Romano e l’ex presidente del consiglio provinciale Gianluca Cefaratti.

“Dopo il deposito delle motivazioni della sentenza di Bari – ha chiarito Coscienza Civica – che ha assolto gli imputati Papa e Petescia dalle gravissime accuse rivoltegli da Frattura, accuse rivelatesi non provate e anzi del tutto smentite dall’esito processuale, la politica molisana non può fingere che non sia accaduto nulla e voltarsi dall’altra parte. Già con la lettura del dispositivo di assoluzione con formula piena il silenzio del Consiglio regionale risultava ‘anomalo’. Oggi, dopo le motivazioni che dipingono un quadro inquietante sulla non credibilità degli accusatori, quel silenzio diventa assordante e rischia di essere interpretato come gravissima complicità”.

“Per evitare ciò – ha aggiunto il movimento – non c’è che una strada: si presenti una mozione di sfiducia nei confronti del presidente Frattura, per le gravi responsabilità politiche, morali e giudiziarie connesse alla sua condotta se del caso calunniosa, consentendo a ciascuna forza politica di assumere una posizione chiara ed inequivoca sulla vicenda, dal punto di vista delle implicazioni politiche. Ad essere stata trascinata in questa brutta storia – ha aggiunto – è proprio la Regione Molise: è solo il caso di ricordare, infatti, che la Giunta regionale, con delibera n. 713/2015, presente lo stesso Frattura, ha stabilito la costituzione di parte civile della Regione in quel processo, dove a finire alla sbarra per accuse rivelatesi campate in aria è stato anche il pm che indagava sulla Biocom, vicenda che vedeva coinvolto personalmente il governatore nella duplice veste di presidente dell’ente creditore e di amministratore della società debitrice verso il primo, per i fatti risalenti a quando proprio lo stesso Frattura ne era titolare. Insomma: un conflitto d’interessi che è stato rilanciato anche dalla stampa nazionale per i gravi risvolti di interesse pubblico coinvolti”.

“Invitiamo tutte le forze politiche a prendere posizione e ad uscire dall’ambiguità – ha concluso Coscienza civica – si solleciti un dibattito consiliare, affinché Frattura possa spiegare e ciascun consigliere possa assumere una posizione visibile e chiara, affinché ogni cittadino possa sapere chi sono i propri rappresentanti e come giudicano questa terribile vicenda. Il nostro movimento non è rappresentato in Consiglio, ma preannunciamo che saremo presenti al voto, per ribadire che c’è una sola strada per restituire un minimo di credibilità all’istituzione: le dimissioni immediate del presidente della regione”.

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