HomeSenza categoriaTirocini, pressing sulla Regione: revocare la procedura in autotutela

Tirocini, pressing sulla Regione: revocare la procedura in autotutela

La richiesta dei consiglieri provinciali Fantozzi, Azzolini e Di Pasquale al presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia. Problemi tecnici nell’utilizzo del sistema informatico, in mancanza dell’adeguata formazione fatta per tempo, avrebbero penalizzato il Centro per l’Impiego pentro, estromettendo dalla graduatoria 26 persone


ISERNIA. Tutto da rifare, per il bando dei tirocini formativi over 30 del bacino non ricadente nell’Area di crisi. Questa la tesi sostenuta ieri, in Consiglio provinciale a Isernia, da Gianni Fantozzi, Salvatore Azzolini e Roberto Di Pasquale, che hanno sottolineato la necessità di revocare la procedura in autotutela a seguito dei disguidi accaduti presso il Centro per l’Impiego pentro, che avrebbero penalizzato l’intero territorio provinciale. E di attivarsi per stabilizzare i precari in servizio proprio presso tale ufficio, paradossalmente impegnati a risolvere i problemi lavorativi altrui nella posizione di precari a loro volta.

La discussione sullo spinoso argomento è scaturita dall’interrogazione del consigliere d’opposizione Fantozzi al presidente della Provincia, Lorenzo Coia, con la quale il consigliere di ‘Insieme per il Molise’ chiedeva di conoscere, in ogni dettaglio, tecnico ed amministrativo, le ragioni per cui la provincia di Isernia è stata esclusa dai ‘tirocini formativi’ di cui al noto bando regionale.

centro x limpiegoFantozzi, infatti, ha ricordato come 26 persone abbiano presentato le domande per tempo presso il Centro per l’Impiego, come dimostrato dal protocollo cartaceo acquisito. Ma l’ufficio non è stato in grado di caricare le istanze nel nuovo sistema informatico della Regione Molise, il cosiddetto Mosem, a causa della mancata formazione prevista. Con il risultato che per tutti i 26 malcapitati la graduatoria è rimasta inaccessibile: non sono rientrati né tra i 191 tirocinanti ammessi, né tra i 166 esclusi. Una beffa, che da molti non è stata digerita, con la minaccia sempre più concreta di far partire un ricorso.

“Io avrei sospeso la procedura in attesa di fare ‘l’addestramento’ dei dipendenti anche a Isernia – ha detto Fantozzi in aula – visto che a Campobasso sono stati solerti e tutto ha funzionato. La Regione è stata in grado di istruire i dipendenti del Centro per l’impiego di Campobasso, ma non di Isernia, dove ci sono professionalità non pagate da mesi e considerate evidentemente di serie B. Da tutto questo è derivato che la provincia di Isernia non ha potuto usufruire di questo agevolazioni.  Allora bisogna capire di chi sono le responsabilità. Se c’è stato un difetto di comunicazione tra Provincia e Regione, noi vogliamo chiarezza. E la Regione, in autotutela, a mio avviso avrebbe dovuto già procedere”.

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