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Migranti a Isernia, il bando per l’accoglienza finisce al Tar: nel mirino 11 ditte senza requisiti

Un’azienda partecipante ha presentato ricorso contestando l’ammissione alla gara di alcuni concorrenti che non avrebbero le carte in regola per ospitare i richiedenti asilo. Il giudizio del Tribunale amministrativo regionale il 24 gennaio prossimo


ISERNIA. Torna alla ribalta della cronaca il tema della gestione dei migranti. In particolare, il bando indetto dalla prefettura di Isernia lo scorso 28 giugno e scaduto il successivo 14 agosto, finalizzato all’affidamento, in convenzione, del servizio di accoglienza in favore di cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale nel territorio della provincia di Isernia.

Un avviso le cui procedure sono ancora in itinere e al quale hanno aderito ben 20 ditte, tuttavia impugnato dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale da uno dei concorrenti tramite uno studio legale di Isernia.

Il bando, va ricordato, riguardava la conclusione di un accordo quadro finalizzato all’affidamento del servizio di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale nel territorio della provincia di Isernia, con esclusione dei Comuni che hanno aderito allo Sprar, i quali beneficeranno dell’applicazione della cosiddetta clausola di salvaguardia contenuta nel Piano governativo. Il bando prevedeva una qualità dei servizi da erogare molto elevata, al fine di passare dalla fase della prima accoglienza a quella dell’integrazione sociale e lavorativa dei migranti, con punteggi più alti per le offerte che contemplano significative e reali forme di integrazione.

La prima fase si è concretizzata lo scorso ottobre con l’apertura delle buste da parte della Commissione e la conseguente dichiarazione degli ammessi a partecipare. E proprio qui starebbe l’inghippo, secondo la ditta ricorrente. Alcune aziende o cooperative risultate idonee, infatti, non avrebbero in realtà i requisiti necessari: in pratica, non svolgerebbero in maniera prevalente l’attività oggetto del bando, come da iscrizione al Registro delle Imprese; e non avrebbero ottenuto la necessaria autorizzazione comunale (ex art. 20 legge regionale 13/2014) per l’idoneità professionale.

Di qui l’impugnativa contro il ministero dell’Interno, la prefettura di Isernia nonché nei confronti di 11 ditte per l’annullamento, previa sospensiva, del decreto di ammissione delle suddette società alla fase successiva della gara e dei verbali conseguenti. La discussione del ricorso è fissata per il prossimo 24 gennaio.

Alessandra

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