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Il premio Nobel Theodor Mommsen, Francesco Saverio Cremonese e Agnone

Per tre volte Mommsen fu deputato al Parlamento; prima in quello prussiano (1863 – 67; 1873 – 79), poi in quello del Reich germanico unificato (1881 – 1884). I suoi interventi migliori furono quelli di valore morale e intellettuale.

Nella fig. in apertura, lo si può vedere nei suoi ultimi anni, con un lungo capello bianco.

Nel suo testamento, abbondano i giudizi pesanti sulla Germania.  Fu duro anche contro se stesso: “la mia famiglia dovrà fare di tutto perchè dopo la mia morte non si scrivano biografie sul mio conto. Sulla mia tomba non voglio né un’effige né una parola, anzi nemmeno il nome“. Non ce ne era bisogno, perchè il nome di Mommsen era ormai consegnato alla grande storia. Morì a Berlino il 1 novembre 1903.

Per quanto riguarda i rapporti tra Mommsen, Francesco Saverio Cremonese e Agnone, ciò che di seguito si riporta è stato estratto dal volumetto di Remo de Ciocchis: Teodor Mommsen. La vita, l’opera e i suoi rapporti con Agnone. Edizioni dell’Amicizia, 2004.

Mommsen soggiornò in Italia dal 1844 al 1847; la sua venuta nell’Alto Molise e ad Agnone si verificò nella primavera del 1846. Egli aveva collaboratori ovunque tra cui Francesco Saverio Cremonese in Agnone (Fig. 3). Tra le tracce che egli lasciò nel territorio altomolisano si ricorda quella di aver proposto l’identificazione di Pietrabbondante con “Bovianum Vetus”. Mommsen si basava per questa identificazione soprattutto sull’epigrafe di Novio Vesulliaeo scoperta dal Cremonese a Pietrabbondante nel 1840, ove compariva la parola bùvaianùd cioè Boiano.

La presenza di Mommsen in Agnone, si rileva da una lettera che si trova nell’archivio dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, del 14 maggio 1846 e da un articolo sul Bullettino Archeologico Napoletano del 1847, in cui Mommsen afferma di essere stato in Agnone. Non potè vedere la famosa Tavola di Agnone (iscrizione incisa su bronzo) perchè questa, fu trovata, nel marzo del 1848 e fatta conoscere agli studiosi da Francesco Saverio Cremonese con una sua relazione pubblicata sul Bullettino dell’Istituto di Corrispondenza Archeologica di Roma, nell’ottobre dello stesso anno.

Il Cremonese si limitava solo a rinvenire epigrafi nell’Alto Molise. Mommsen espresse giudizi positivi su di lui e scrisse: persona seriamente interessata alle antichità del Sannio e al massimo grado benemerita. Mommsen propose il Cremonese come socio onorario straniero nell’Istituto Archeologico di Berlino.

                                                                                      Mauro Salzano

                                     Presidente della “Sezione di Agnone” dell’Archeoclub d’Italia

                                                                         “Francesco Saverio Cremonese”

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Alessandra

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