Prevista per oggi l’assemblea atta a risolvere la vertenza dei lavoratori di palazzo San Francesco, la vicenda si è conclusa ancora con un nulla di fatto. Il Csa chiede l’intervento del prefetto e paventa lo sciopero
ISERNIA. Dipendenti di palazzo San Francesco in assemblea per ottenere le spettanze non pagate. Ma gli amministratori e i dirigenti, invitati dal Csa e dalle Rsu, hanno disertato l’incontro fissato per stamani.
Questo quanto riferito dal sindacalista Feliciantonio Di Schiavi, che ora chiede l’intervento del Prefetto e, per conto dell’assemblea stessa del personale municipale, paventa ulteriori azioni: come lo sciopero o le vie legali.
Con una nota il coordinatore del Csa ripercorre i motivi della protesta dei lavoratori. “Il personale – spiega – lamenta che il proprio datore di lavoro non rispetta il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro ed in particolare non corrisponde loro il dovuto secondo quanto stabilito dal contratto predetto. Non è stato ancora stipulato, nonostante i solleciti, il Contratto Decentrato Integrativo dell’area del comparto e dell’area dirigenziale che è prescritto anche dall’art 65 del D. Leg.vo 27.10.2009, n. 150; non è stato ancora ricostituito il fondo (salario accessorio spettante per legge e per contratto ai lavoratori) e quindi non sono state pagate le spettanze (turnazione, reperibilità, specifiche responsabilità, produttività ecc.) ai lavoratori. Inoltre, non è stato ancora adottato il Regolamento per la disciplina, la costituzione e la ripartizione degli incentivi per funzione tecniche per i tecnici comunali e quindi a questi non sono state corrisposte le loro spettanze; non sono stati valutati i dipendenti nonostante l’art. 6 del Ccnl prescrive che il dirigente alla fine di ogni anno lavorativo deve valutare i suoi collaboratori; non viene pagata la produttività ai dipendenti sin dall’anno 2012”.
Una situazione che gli interessati speravano di risolvere, invitando all’assemblea gli amministratori, con in testa il sindaco d’Apollonio, e i dirigenti “per ottenere spiegazioni”. Ma –osserva Di Schiavi – “nessuno di essi si è presentato”. Ed ecco la conseguenza. “L’assemblea in modo pacato e civile – conclude il sindacalista – ha manifestato il proprio dissenso rispetto ad un comportamento che obiettivamente ci appare omissivo ed elusivo ed ha dato mandato a questo Sindacato CSA di informare la collettività attraverso la stampa, di chiedere un incontro presso il Prefetto e qualora le inadempienze contrattuali persistano deciderà le ulteriori azioni, senza escludere sciopero ed azioni legali”.
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