L’appuntamento è fissato per sabato 9 dicembre alle ore 18. Sul palco dell’auditorium il ‘Tratturo’ e i ‘Danzanova’. L’ingresso è gratuito
ISERNIA. Risolti i problemi organizzativi che avevano messo a rischio, lo spettacolo ‘Quando la zampogna incontra la pizzica’, programmato per sabato 9 dicembre, alle ore 18, nell’auditorium Unità d’Italia. La Giunta comunale ha deciso d’urgenza di adottare gli atti che consentiranno a tutti di assistere, gratuitamente, all’evento. Infatti, non solo il concerto avrà regolarmente luogo ma l’ingresso sarà libero e, quindi, il problema maggiore, cioè quello legato alla gestione dei biglietti, è stato superato. «Abbiamo deciso di venire incontro alle esigenze di tanti cittadini che desideravano assistere allo spettacolo – hanno affermato il sindaco Giacomo d’Apollonio e l’assessore Eugenio Kniahynicki -. La manifestazione si terrà e l’ingresso sarà gratuito».
Dopo che si era diffusa la voce d’un rinvio, infatti, c’erano state centinaia di lamentale da parte dei tantissimi appassionati di danze e musiche popolari. Va detto che sia Il Tratturo sia i Danzanova si esibiranno senza percepire compensi, ma uno spettacolo del genere ha comunque costi di realizzazione non marginali.
Uno spettacolo da non perdere, dunque. Insieme a ‘Il Tratturo’ si esibiranno Michele Màngano e i Danzanova, che porteranno, sul palcoscenico il calore della tradizione mediterranea, l’inquieto spirito gitano. Le danze appaiono più che mai festaiole, imprevedibili, suggestive, eccentriche, ma sempre permeate di un’eleganza e di una raffinatezza assolutamente inusuali per il mondo folk.
I Danzanova compiono un vero e proprio viaggio nella danza a partire dalla tradizione popolare partenopea, madre della tarantella, per giungere dal Gargano al Salento, terre antiche, terre del sud, terre d’oriente, terre di magie, terre di intrecci tra i popoli, terre di culture e riti che si incontrano, terre di luce che accieca gli occhi e di ombre che tagliano di netto i muri delle case, terre d’immensi silenzi e di tamburi nella notte, terre di diavoli scatenati nei loro raduni misteriosi e clandestini, terre del senso magico religioso, e ancora terre di ulivi e di mare, terre del mito e terre di uomini e di donne tra cui il mito s’incunea e attecchisce in profondità con il morso della taranta.
Si può così ben dire che I Danzanova riflettano i colori del Mediterraneo, orgogliosi di un’originalità culturale di cui li ha investiti la storia e che la vulcanica creatività ed energia di Michele Màngano (che si avvale di coraggiosi arrangiamenti) riesce a portare in tutto il mondo.
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