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La comunicazione tra bufale e affidabilità: l’allarme vaccini e l’impatto sulla salute pubblica

L’evento formativo al parco tecnologico di Pozzilli organizzato dalla Fondazione Neuromed, dall’Ordine dei Giornalisti del Molise e dagli Ordini dei medici di Campobasso e Isernia. Ricco il parterre di relatori che hanno fornito un prezioso contributo al dibattito (GUARDA LA FOTOGALLERY)


POZZILLI.  Di scena presso il Parco tecnologico del Neuromed di Pozzilli il corso dal titolo: ‘Informazione e disinformazione in medicina. La comunicazione mediatica tra bufale e affidabilità’. Un evento formativo organizzato dalla Fondazione Neuromed in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti del Molise e con gli Ordini dei medici di Campobasso e Isernia. Un momento dedicato ai professionisti e finalizzato ad approfondire il problema delle fake news, delle notizie esagerate e le conseguenze che le stesse hanno sull’opinione pubblica, specie le ripercussioni nell’ambito sanitario e, più in generale, sulla salute dei cittadini.

L’informazione medica, infatti, è uno dei campi più delicati dell’intero panorama dei media, sia nel nostro Paese che a livello internazionale. Notizie distorte, esagerate o completamente false possono influenzare il comportamento dei cittadini, diffondendo illusioni o allarmi ingiustificati, che spesso vanno a discapito della salute. Gli esempi recenti: dalle polemiche sui vaccini alle cure miracolose propugnate con grande rilievo mediatico, che rendono tale questione di primaria importanza.

Pertanto, sono stati chiamati a raccolta esponenti sia del mondo scientifico e sanitario che di quello dei media, oltre che del panorama giuridico. ‘Come nascono le notizie medico-scientifiche? Come si giudica la loro attendibilità? Come raccontarle ai cittadini?’: sono alcune delle domande affrontate nel corso del meeting.

Ad aprire i lavori, il presidente della Fondazione Neuromed Mario Pietracupa, il quale ha appunto evidenziato la necessità di una precisa informazione, specie in ambito scientifico. A seguire, i saluti del presidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise Pina Petta che, dopo i ringraziamenti del caso, ha inteso sottolineare l’importanza della formazione per la professione giornalistica e della capacità di “saper coniugare senso della notizia e rigore scientifico”.

Di qui spazio ai vari relatori che hanno offerto preziosi contributi alla platea di intervenuti. Se il professor Giovanni de Gaetano, Capo dipartimento Epidemiologia e prevenzione del Neuromed, ha approfondito il tema della verità scientifica, ponendo in luce la frattura tra cultura umanistica e cultura scientifica avvenuta in tempi antichi quale origine dell’ignoranza del mondo moderno, il dottor Italo Marinelli, dirigente del Dipartimento di pediatria presso l’Ospedale Alto Chiascio, ha mostrato gli effetti di una cattiva comunicazione. Con un intervento incentrato sul tema dei vaccini, il medico agnonese ha evidenziato che vi è “un’impennata nell’incidenza delle malattie quando vengono diffusi allarmi e la gente smette di vaccinarsi”. Inoltre, il Molise, o meglio l’alto Molise – in base ai dati diffusi da Wired relativi al 2015 – presenterebbe una scarsa propensione al vaccino, come del resto l’Italia intera. “L’Istituto superiore della sanità ha certificato – ha detto – l’aumento dei decessi a causa del falso allarme vaccini. E, in tal senso, i giornalisti possono influenzare il contesto e la scelta finale dei singoli. In sanità la notiziabilità in genere coincide con un evento negativo. Diffidare dalle breaking news – il monito lanciato ai presenti – ed evitare di fare da megafono”.

Di qui il contributo del dottor Pasquale Cordomo, medico odontoiatra nonché giornalista, che ha relazionato sul tema della comunicazione sanitaria verso il paziente e verso l’esterno. Poi, il dottor Antonio Griguolo, medico chirurgo, ha trattato i delicati temi del suicidio connesso al rischio emulazione e dell’anoressia e, quindi, dell’importanza di un approccio preparato da parte del giornalista. Sono ancora intervenuti: il medico internista Amedeo Caruso che ha parlato della deontologia del giornalista rispetto ai temi medici; il giornalista scientifico Americo Bonanni che ha illustrato il processo di validazione della notizia medico-scientifica; l’avvocato e giudice onorario presso il tribunale di Cassino, Francesco La Cava, il quale ha risposto all’interrogativo: “Esiste una responsabilità legale per la cattiva informazione medica?”. Un’occasione di importante confronto tra professionisti, a beneficio della collettività.  

GUARDA LA FOTOGALLERY DI PINO MANOCCHIO.

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Alessandra

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