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Regionali, l’annuncio di Ruta: “In nome dell’unità del centrosinistra pronto anche a non ricandidarmi”

Poi le misure introdotte nella legge di bilancio per il settore agricolo, i 160 milioni di euro per il piano ‘Giovani in agricoltura’, gli sgravi contributivi per le regioni del Mezzogiorno, il potenziamento del trasporto ferroviario e l’assegnazione al Molise di 90 milioni di euro per l’estinzione del debito della Regione con Trenitalia, grazie al quale è stato firmato il nuovo contratto di servizio. Il senatore dem ha inoltre citato i 20 milioni per la ricostruzione post-sisma, il sostegno all’editoria e all’audiovisivo, per la riapertura delle sale cinematografiche con popolazione inferiore ai 15mila abitanti, che interessa 14 comuni del Molise. I bandi sono stati appena pubblicati, la scadenza è prevista per il 31 gennaio e c’è la possibilità di ottenere finanziamenti a fondo perduto, fino all’80% della spesa sostenuta per il recupero delle strutture.

Ruta si è soffermato a lungo sull’impegno per la tracciabilità dei prodotti delle filiere agroalimentari e sulle norme in materia di reati agroalimentari. “Il decreto – ha spiegato – in cui è prevista in etichetta l’indicazione dell’origine della materia prima per il latte e i prodotti trasformati a base di latte, rappresenta una prima vittoria della battaglia che ho iniziato da capogruppo Pd in Commissione agricoltura e che porto avanti da quattro anni. All’inizio incontrammo la forte resistenza delle multinazionali, ma quando in aula illustrai la mia posizione 161 senatori si alzarono in piedi per schierarsi il mio fianco, costringendo l’allora Governo a prenderne atto, frenando anche la richiesta dell’Unione europea”.

Non sono mancati i riferimenti alla battaglia a tutela della Corte d’Appello di Campobasso, presidio di sicurezza per il territorio, la sospensione del piano di razionalizzazione di Poste italiane e l’abolizione della tassazione sulla prima casa e sui terreni agricoli coltivati, “che sta riportando i giovani all’agricoltura”.

Per finire i ‘voti ribelli’: 51 in totale. A partire dal mancato voto alla fiducia chiesta dal Governo sul provvedimento della ‘Buona scuola’. “La riforma approvata – ha chiarito il parlamentare – prevede l’immissione in ruolo di migliaia di precari, in ossequio alla sentenza della Giustizia europea, innovando poco sulla didattica e introducendo la figura del preside con poteri e ampi margini di discrezionalità, sulla scelta dei docenti e sulle premialità da assegnare loro. Una legge discussa, tanto che guarda caso con il Governo Gentiloni l’unico ministro a non essere stato riconfermato è stato quello dell’Istruzione Stefania Giannini. Segno delle voci di malcontento che sono arrivate anche dal mondo della scuola. Perché l’ho detto e lo ripeto – ha concluso Ruta – i docenti migliori non vanno inviati nelle scuole migliori, ma in quelle disagiate. Unico modo per favorire l’ascensore sociale”.

Domani, intanto, la legislatura potrebbe terminare, con l’annuncio dello scioglimento delle Camere. “Ma io mi auguro di no perché il 9 gennaio è convocata la seduta sullo Ius soli – ha concluso Ruta – provvedimento che io condivido e per il quale sono disposto a stare in aula per 48 ore di seguito”.

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