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Centrosinistra unito alle Regionali, Frattura: “Possibile con percorso condiviso e senza personalismi”

Il governatore del Molise si è detto ancora fiducioso su una ricomposizione con la parte del Pd e della coalizione confluita nell’Ulivo 2.0. Il commento sulla nuova posizione di Rialzati Molise, l’uscita del presidente del Tribunale di Isernia Enzo Di Giacomo sul ‘governo di salute pubblica’, le sue valutazioni sulla data delle elezioni e sui risultati raggiunti nella legislatura, in una conferenza stampa a tutto campo


DI CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Paolo di Laura Frattura chiude il 2017 coi botti. Ha toccato tantissime questioni il governatore del Molise, nella conferenza stampa convocata per fare il bilancio dell’anno e di una legislatura che sta per chiudersi.

Questioni politiche, innanzitutto, con l’auspicio di una ritrovata unità del centrosinistra, che passi da un percorso condiviso ed eventualmente dalle Primarie. Che per Frattura c’è ancora il tempo di indire, soprattutto se le Regionali non si terranno insieme alle Politiche il 4 marzo. Visto che la nuova legge elettorale non ha ancora ricevuto l’avallo del Governo e che deve ancora essere informatizzata. E che, da norma, tocca al governatore stabilire la data delle elezioni, nel periodo di tempo compreso tra sette giorni prima della scadenza della legislatura, il 24 febbraio 2018 e i sessanta giorni successivi, il 24 aprile.

Frattura che sulla possibilità di fare un passo indietro in nome dell’unità del centrosinistra, come si è detto disponibile a fare il senatore del Pd Roberto Ruta,  ha mostrato il suo scetticismo, “non credo in queste iniziative estemporanee e personali, penso che a decidere debbano essere i cittadini”.

E che non si sottrae a esprimere la propria opinione sulla posizione espressa dal presidente del Tribunale di Isernia Enzo Di Giacomo, che proprio questa mattina, in un comunicato stampa, si è detto “disponibile al sacrificio” purché ci sia una coalizione unitaria e trasversale, che al di là degli steccati politici, dia vita a una sorta di governo di salute pubblica, aperto ai movimenti civici e con l’obiettivo comune di rilanciare la regione. 

“Un ragionamento di questo tipo si poteva magari fare cinque anni fa, quando la Regione era a rischio default – ha detto il presidente aprendo la conferenza stampa, ribaltando la scaletta del programma, domande politiche all’inizio, bilancio amministrativo alla fine – Nel 2013 si poteva pensare ad una legislatura di ‘salute pubblica’, per consentire al Molise di uscire da una situazione oggettivamente critica. Ma oggi abbiamo invertito la tendenza e grazie agli interventi che abbiamo portato avanti, grazie anche ad alcune scelte impopolari abbiamo ottenuto risultati incoraggianti, che ci consentono di cercare di affrontare quelli che restano due grandi problemi, il basso tasso di natalità e il rischio povertà. Non è che possiamo dire che il Molise torna a sorridere, ma neppure che si vive ancora di incubi. Ora proviamo a far sognare i molisani. Poi questa condivisione alla vogliamoci bene non serve – ha aggiunto Frattura toccando il tasto più politico – Lasciamo decidere ai molisani se dare ancora fiducia a un governo di centrosinistra, se scegliere i Cinque stelle o esprimersi per il centrodestra”.

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