Abusi nella diocesi di Isernia, la denuncia si allarga a quattro prelati

La vicenda, denunciata dall’avvocato Sergio Cavaliere, coinvolgerebbe un prete direttamente e altri tre ecclesiastici a vario titolo. Il legale, già rivoltosi alla magistratura, chiede provvedimenti alla Curia e si dice pronto a fare i nomi pubblicamente


ISERNIA. Una vicenda di presunti abusi sessuali a danno di minori accaduti in un centro della provincia di Isernia, che si arricchisce di particolari e che rischia di deflagrare di qui a poco tempo.

A spiegarne i tratti salienti è l’avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere e coordinatore del movimento ‘Non abbiate paura’, Sergio Cavaliere, il quale ha raccolto la denuncia di un giovane che sostiene di aver subito abusi da un prelato operante nell’Isernino.

sergio cavaliereUna storia che risale a dieci anni fa circa, quando il ragazzo era minorenne, ora tornata a galla perché la presunta vittima ha trovato la forza di denunciare. La notizia è giunta alla ribalta delle cronache nei giorni scorsi, quando l’avvocato Cavaliere (nella foto), nel corso della presentazione di un libro presso l’Osservatorio Romano di Aversa, ha accennato i fatti, poi riportati da organi di informazione campani. Un caso sul quale è intervenuta la consigliera regionale Nunzia Lattanzio dichiarandosi pronta a sostenere le eventuali vittime. E i cui contorni di recente si sono ulteriormente delineati.

Il giovane denunciante ci ha messo la faccia: tramite un post su Facebook, a fine anno, ha ironicamente ringraziato quelli che ritiene essere i suoi ‘aguzzini’ per il male ricevuto. Ed ecco la novità: oltre al prete resosi eventualmente protagonista di abusi, nella vicenda sarebbero coinvolti altri tre prelati per aver favorito il collega o, comunque, per averne coperto i comportamenti impropri. Novità confermata dallo stesso avvocato che, raggiunto telefonicamente da isNews, si dice pronto a fare nomi alla stampa se gli “organi preposti non prenderanno i dovuti provvedimenti”.

Quello del legale Cavaliere è un appello alla Curia, dalla quale si attende l’avvio di un’indagine ai fini della rimozione del sacerdote. Per ora nulla sarebbe stato fatto in tal senso e l’avvocato avverte di essere determinato a denunciare fatti, persone e circostanze addirittura al Vaticano. “Esistono direttive precise in Vaticano – afferma – che le Curie non possono ignorare. Al momento non si è attivato nessuno, in quanto né la vittima, né i testimoni da noi prodotti sono stati ascoltati sui fatti”. Insieme alla Curia di Isernia sarebbe coinvolta anche quella di Lublino in Polonia, in quanto gli abusi sarebbero iniziati all’estero per essere poi perpetrati in Italia. “L’associazione ‘Non abbiate paura’, che si ispira nel nome alle parole di Papa Giovanni Paolo II, – spiega Cavaliere – si è attivata anche lì ai fini della risoluzione di questa vicenda. Ad oggi però tutto tace, ma noi non ci fermeremo”. Chiaramente, la denuncia è stata presentata anche alla magistratura ordinaria un paio di mesi fa. “Abbiamo seguito il regolare iter – conferma l’avvocato – Ma è soprattutto dalla curia, per una questione morale e non solo, che attendiamo immediate azioni. Sono coinvolti quattro ecclesiastici che al momento esercitano tranquillamente il loro ministero nella stessa diocesi, ma in altra parrocchia, a contatto con la gente”. In assenza di riscontri, il legale preannuncia, dunque, iniziative eclatanti.

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