Isernia, tassi usurai fino al 1200%: sette arresti e tre denunce

pol tavoloIL MODUS OPERANDI. E’ stato delineato grazie alle intercettazioni e alle videoregistrazioni eseguite all’interno del negozio di una delle vittime. In un primo momento i ‘clienti’ venivano messi a proprio agio, rassicurati sul prestito a fronte di alcune garanzi (nella maggior parte dei casi immobili, auto, oggetti preziosi.) Secondo quanto emerso dalle indagini, prima di ottenere il prestito veniva stabilito un piano di ammortamento del debito. La restituzione doveva avvenire in un’unica soluzione, mentre l’importo delle rate (settimanali o mensili) era relativo esclusivamente agli interessi passivi. Quando però le scadenze non venivano rispettate, scattava la dilazione delle rate, ma con l’aumento del tasso di interesse in misura esponenziale. Chiaro che i debitori non riuscivano quasi mai a rispettare le scadenze. Un sistema ‘a vortice’ che non consentiva di saldare mai il dovuto.

LE VITTIME. Quindici quelle accertate, ma potrebbero essere molte di più. Tra loro dipendenti pubblici, pensionati, titolari di attività commerciali, di officine meccaniche e di aziende agricole. Si rivolgevano alla famiglia Morello perché messe in difficoltà dalla crisi, ma non solo. Tra loro infatti anche un uomo disperato che aveva bisogno di soldi per poter far curare la moglie gravemente malata.

L’APPELLO. Nel corso della conferenza stampa il procuratore Albano e il questore Borzacchiello hanno rivolto un appello. Perché c’è il fondato sospetto che le vittime possano essere ben più numerose e per questo è importante trovare il coraggio di denunciare. “Si tratta – hanno sottolineato – di reati non facili da provare senza la collaborazione delle vittime”.