Abusi nella diocesi pentra, arriva l’ultimatum alla Curia

La presunta vittima, senza riscontri nei prossimi dieci giorni da parte del ‘mondo ecclesiastico’, annuncia che renderà pubblici i nomi delle persone coinvolte

ISERNIA. Arriva l’annunciato ultimatum per la vicenda di presunti abusi sessuali a danno di minori accaduti in un centro della provincia di Isernia.

Il giovane denunciante, attraverso Facebook, torna a parlare e a chiedere alle Curie coinvolte nel caso dei provvedimenti urgenti nei confronti di quattro prelati protagonisti, a vario titolo, nella triste vicenda, pena la pubblicazione di nomi e cognomi, entro dieci giorni.

A spiegarne i tratti salienti della questione, nei giorni scorsi, è stato l’avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere e coordinatore del movimento ‘Non abbiate paura’, Sergio Cavaliere, il quale ha raccolto appunto il racconto del ragazzo che sostiene di aver subito abusi da un prelato operante nell’Isernino.

Una storia che risale a dieci anni fa circa, quando il giovane era minorenne, e che avrebbe avuto inizio a Lublino, in Polonia, per poi perpetrarsi in un centro della provincia pentra. Ecco perché sia la presunta vittima che il suo legale hanno fatto appello non solo alla Curia di Isernia ma anche a quella della cittadina polacca. E ora c’è di più: dal momento che uno dei parroci coinvolti sarebbe stato trasferito, nel frattempo, la richiesta di intervento si allarga anche ad una diocesi abruzzese.

Dal mondo ecclesiastico si attende l’avvio di un’indagine ai fini della rimozione del sacerdote e di altre iniziative verso tutti i soggetti chiamati in causa, con l’avvocato Cavaliere pronto a rivolgersi direttamente al Vaticano. Sul fronte della magistratura ordinaria, invece, la procura di Isernia ha confermato l’esistenza di un’inchiesta, senza chiaramente sbottonarsi.