HomeSenza categoriaCandidato governatore dell’Ulivo 2.0: l’assemblea rinviata al 20 gennaio

Candidato governatore dell’Ulivo 2.0: l’assemblea rinviata al 20 gennaio

Per le incertezze sulla data del voto. La comunicazione ufficiale in un documento congiunto, nel quale si invita di nuovo il governatore a convocare le Regionali il 4 marzo, stesso giorno delle Politiche. Il M5s ha intanto contattato il Viminale, che ha fatto ‘spallucce’ sul caso Molise


CAMPOBASSO. Ulivo 2.0, l’assemblea per eleggere il candidato governatore del Molise rinviata dal 13 al 20 gennaio. O anche dopo. Se non si farà l’Election Day. E se le Regionali si terranno ad aprile, come appare sempre più probabile.

La decisione di posticipare le operazioni di una settimana ufficializzata oggi, in un documento congiunto di Ulivo 2.0, Democratic@ e Centro democratico. A quattro giorni dalla convocazione dell’assemblea dei ‘mille’. Di garibaldina memoria. Documento in cui si rilancia la necessità di indire le Regionali insieme alle Politiche dal 4 marzo, “evitando uno sperpero ingiustificabile di denaro pubblico, in conformità a quanto deciso dal Presidente Zingaretti della regione Lazio e dal Governo per la regione Lombardia”.

“In assenza di impugnativa deliberata dal Consiglio dei ministri alla legge elettorale del Molise – hanno dichiarato gli ulivisti – e senza osservazioni formali alla legge elettorale deliberate sempre dal Consiglio dei ministri, è possibile convocare i comizi elettorali da parte del Presidente della giunta regionale per il giorno 4 marzo, perché non c’è alcun impedimento formale e/o sostanziale. Per la regione Calabria il Governo ha provveduto ad impugnare la legge elettorale, perché prevedeva la soglia ben più alta del 15%. La lettera del sottosegretario Bressa evidenzia una sola criticità, ossia quella della soglia del 10% per le forze politiche per accedere al Consiglio regionale”.

Da qui l’invito a votare convocare urgentemente il Consiglio regionale, a votare eventualmente l’emendamento e convocare subito i comizi elettorali per il 4 marzo, d’intesa con Viminale.

Resta uno stato di incertezza “che pregiudica il normale processo di preparazione di tutte le forze politiche alla competizione elettorale”. L’eventuale slittamento del voto “con sperpero di denaro pubblico”, cavallo di battaglia della campagna elettorale. E non solo per gli ulivisti.

Il M5s del Molise ha infatti affermato, in conferenza stampa, di aver contattato il Ministero dell’Interno, nel dettaglio la Direzione centrale dei Servizi elettorali del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali. “Che non è a conoscenza – hanno dichiarato i pentastellati – né dei presunti problemi tecnici che impedirebbero il voto in Molise in data 4 marzo, né ha mai ricevuto dalla nostra Regione alcuna richiesta per organizzare le elezioni. Per averne certezza abbiamo scritto ufficialmente al Viminale, ma molto probabilmente non otterremo risposta, visto l’imbarazzo del Ministero alla luce delle mancate comunicazioni della Regione”.

“La volontà di Frattura di rinviare le elezioni per calcoli politici – hanno affermato gli esponenti del M5s – è ormai chiara. Il Pd è spaccato, il centrosinistra pure: gli ex amici di Frattura, i parlamentari uscenti Roberto Ruta e Danilo Leva sono in conflitto quotidiano con il governatore, quindi c’è bisogno di tempo per trovare altre alleanze e aspettare i risultati delle Politiche, magari per organizzare meglio le Regionali. Ma il rinvio del voto fa bene anche al centrodestra – hanno concluso gli attivisti – che come sempre attende le decisioni del burattinaio eurodeputato Aldo Patriciello, per presentare ai cittadini l’ennesimo minestrone, pregno di partiti e partitini e pensato solo per l’appuntamento elettorale. Ecco perché Centrosinistra e Centrodestra prendono tempo e prendono in giro i molisani”. Chiamati a pagare, hanno concluso gli attivisti, due milioni di euro in più. Il costo dello sdoppiamento del voto.

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