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Election Day, corsa contro il tempo: il 18 gennaio ultimo giorno per indire i comizi elettorali

Per accorpare le Regionali alle Politiche del 4 marzo. Considerando che l’emendamento correttivo alla nuova legge elettorale dovrebbe essere votato martedì 16 gennaio, dopo la Finanziaria 2018, il rinvio delle consultazioni per indicare nuovo governatore e nuovo Consiglio di Palazzo D’Aimmo appare quasi scontato. I competitor di Frattura pronti a farne un cavallo di battaglia della campagna elettorale


CAMPOBASSO. Una corsa contro il tempo. Dall’esito quasi scontato. Un rinvio delle Regionali ad aprile, rispetto alle Politiche del 4 marzo.

Visto che l’emendamento correttivo del governatore alla nuova legge elettorale, per ridurre la soglia di sbarramento per le coalizioni, dal 10 all’8% – il ‘suggerimento’ per evitare l’impugnativa di incostituzionalità del Sottosegretario Gianclaudio Bressa – dovrebbe essere presentato soltanto martedì 16 gennaio. Due giorni prima della scadenza del termine ultimo, il 18 gennaio, prevista per convocare i comizi elettorali. E indire ancora l’Election Day. Regionali e Politiche insieme. Come in Lazio e Lombardia.

“Subito dopo il voto dell’emendamento – ha chiarito Paolo di Laura Frattura – sentiremo il Ministero dell’Interno, ma non ad horas, bensì a minuti, per valutare se è possibile o meno votare il 4 marzo”.

E’ poco dire che i tempi sono stringenti. Per indisponibilità del governatore nel giorno di venerdì 12 gennaio, la data che era stata richiesta da 8 consiglieri (Vincenzo Niro, Angela Fusco Perrella, Giuseppe Sabusco, Michele Iorio, Patrizia Manzo, Francesco Totaro e Antonio Federico), per indire una seduta monotematica del Consiglio regionale sull’emendamento alla nuova legge elettorale, la seduta dell’assise di palazzo D’Aimmo si riunirà il 16 febbraio. Con sei punti all’ordine del giorno. A partire dal Bilancio di previsione 2018-2020 e dal Documento di economia e finanza (Defr), con la legge di stabilità 2018. All’ultimo punto, la richiesta di convocazione della seduta monotematica.

L’emendamento di Frattura sarà votato come collegato alla Finanziaria. Martedì notte, con tutta probabilità, considerando la maratona prevista su questa seduta. Con la necessità di sentire il Viminale il giorno successivo, il 17 gennaio. Sempre che il Ministero dell’Interno non abbia questioni più urgenti, che risolvere in tempi record il caso Molise. Poi che il rinvio sia dovuto non a motivi tecnici, ma a tattica politica (l’aver voluto prendere tempo fino all’ultimo giorno, magari per la volontà di qualcuno di candidarsi prima alle Politiche e poi alle Regionali) è un altro paio di maniche.

Stigmatizzato dall’opposizione consiliare, dai competitor di Frattura e, a quando è dato cogliere, anche dall’opinione pubblica. Un tema, quello dell’aggravio di costi per la doppia data del voto (dai 2 ai 3 milioni di euro in più a carico dei contribenti molisani) che, si è già capito, sarà un cavallo di battaglia della campagna elettorale. Che si annuncia quanto mai accesa e dall’esito incerto. Col nuovo governatore del Molise che, con tutta probabilità, sarà eletto per una manciata di voti. Tutti contro tutti, dunque. E chi ha cartucce da sparare si sta già preparando. 

Carmen Sepede

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