HomeSenza categoriaVenittelli traccia il bilancio di mandato: “Spero di essere ricandidata in Molise”

Venittelli traccia il bilancio di mandato: “Spero di essere ricandidata in Molise”

La deputata molisana del Pd ha precisato di preferire la battaglia all’ultimo voto nella sua terra al cosiddetto ‘collegio sicuro’. Il suo auspicio nella pur difficile ricomposizione del centrosinistra in regione, in una conferenza stampa in cui ha illustrato gli interventi portati avanti, a partire dal riconoscimento dell’Area di crisi nel Basso Molise, fino allo spostamento a fine agosto del fermo pesca


CAMPOBASSO. Ha tracciato il suo bilancio di mandato, “milleottocento giorni di impegno per l’Italia e per il Molise”. Un report di 28 pagine per 5 anni di legislatura, quello che la deputata dem Laura Venittelli ha illustrato oggi in una conferenza stampa a Termoli. Chiusa annunciando l’intenzione di voler essere ricandidata alle Politiche in Molise.

“Il mio nome è sul tavolo – ha detto la parlamentare – perché ho lavorato per l’Italia e per il Molise e i risultati ci sono stati. Non voglio un collegio sicuro o una posizione di favore, voglio stare tra la mia gente. So bene che in Molise la battaglia sarà dura, sulla persona, tutta sul maggioritario, perché sul proporzionale non eleggeremo nessuno. Ma questo non mi spaventa. Già da giovane avvocato mi chiamavano ‘Laura delle cause difficili’, perché il risultato è più bello se lo raggiungi scegliendo la via più complicata, a volte anche scalando una montagna”.

Da ‘pasionaria’ del Pd Laura Venittelli non si è tirata indietro a dire di non aver condiviso la scelta di sdoppiare il voto in Molise, le Politiche il 4 marzo, le Regionali ad aprile, per l’aggravio di costi ma non solo. E ha auspicato ancora una riunificazione del centrosinistra su base regionale, malgrado la spaccatura evidente che ha portato alla costituzione dell’Ulivo 2.0, “per evitare di replicare la situazione dei ‘fratelli coltelli’ che si è creata a livello nazionale”. Perché avere diversi modi di pensare all’interno di un partito è una ricchezza, ha rimarcato, “ma poi la sintesi va trovata all’interno del partito stesso”. E presentare un centrosinistra unito davanti all’elettorato “significa porre un argine alla destra e in particolare alla Lega di Salvini, che tra le tante cose non ha votato il decreto Resto al Sud”. “Io ci ho provato a portare avanti il mio obiettivo unità – ha aggiunto – spero che a livello regionale si riesca ancora a conseguire”.

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