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Isernia, al via il progetto per l’impiego di migranti in attività socialmente utili

La presentazione il prossimo 24 gennaio. L’annuncio da parte della Prefettura pentra che spiega come si tratti di iniziative di manutenzione di verde pubblico, pulizia delle strade, giardinaggio


ISERNIA. Al via, mercoledì 24 gennaio prossimo, il progetto per il coinvolgimento dei cittadini stranieri richiedenti asilo in attività di utilità sociale nel comune di Isernia.

Ad annunciarlo la Prefettura di Isernia che spiega come l’iniziativa nasca a seguito della sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra l’ufficio di Governo stesso e il comune capoluogo, con la finalità di avviare percorsi volti a “superare la condizione di passività dei migranti e favorirne l’integrazione nel tessuto socio-economico e culturale del nostro Paese”.

In particolare, il progetto partirà con il coinvolgimento di un gruppo di undici richiedenti asilo ospiti della Cooperativa Sociale “Il Geco” di Isernia che, nelle prossime settimane, saranno impegnati in attività di manutenzione del verde, pulizia delle strade, sfalcio, piccoli lavori di giardinaggio ma anche attività finalizzate al miglioramento del decoro urbano, specialmente nelle borgate.

“Visto l’entusiasmo manifestato dai cittadini stranieri, desiderosi di prendere parte all’iniziativa, – spiega la Prefettura – l’intento sarà quello di aumentare progressivamente il numero di migranti coinvolti per dare a tutti la possibilità di vivere in modo pieno e proficuo questa esperienza formativa”.

L’impiego dei richiedenti asilo in attività di utilità sociale rappresenta uno dei tasselli della strategia delineata nel “Piano Nazionale Integrazione”, approvato lo scorso 26 settembre dal Tavolo di Coordinamento Nazionale presieduto dal Ministro dell’Interno, in un quadro non più emergenziale ma di gestione condivisa del fenomeno secondo il modello della governance multilivello, che prevede il coinvolgimento di Regioni, Enti locali, Amministrazioni territoriali e Terzo settore, tutti chiamati a sviluppare un’azione coordinata che consenta il pieno inserimento degli stranieri nelle comunità di accoglienza, realizzando al contempo servizi utili per le comunità ospitanti praticamente a “costo zero”, attenuando l’effetto negativo sull’opinione pubblica dei costi sostenuti per la gestione del fenomeno migratorio.

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