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Elezioni Politiche, Ruta non si ricandida: “Non ci sono le condizioni”

Lo ha dichiarato in una conferenza stampa in cui ha spiegato perché ha rifiutato la proposta del segretario del Pd Micaela Fanelli, di ripresentarsi al Senato e di ritrovare l’unità del centrosinistra con le Primarie dell’11 febbraio. Verso la sua investitura a aspirante governatore dell’Ulivo 2.0. Ma intanto, ha chiarito, resta nel Pd


CAMPOBASSO. Elezioni Politiche, Roberto Ruta non sarà ricandidato col Pd. “Non ci sono le condizioni, faccio il mio in bocca al lupo a coloro che rappresenteranno il Molise in Parlamento, ma la mia priorità è la Regione”, ha detto in una conferenza stampa a Campobasso. Nella quale ha chiarito le motivazioni che lo hanno indotto a rifiutare la proposta che gli è stata formalizzata domenica scorsa, dal segretario regionale dem Micaela Fanelli.

Lui ha risposto chiedendo “discontinuità rispetto al passato” e Fanelli nella giornata di mercoledì gli ha poi prospettato, insieme alla ricandidatura al Senato, l’ipotesi di Primarie per la scelta del candidato presidente del centrosinistra, per l’11 febbraio.

“Una proposta inaccettabile” l’ha definita Ruta. A questo punto, non serve la fantapolitica per intuirlo, Roberto Ruta sarà il candidato dell’Ulivo 2.0 alla presidenza della Regione. Contro Paolo di Laura Frattura, il M5s e il candidato del centrodestra. Anche se lui ha detto che tornerà a fare il professore, “con la Costituzione in mano”. 

Ruta che pur avendo dato vita all’Ulivo 2.0 non lascia i dem. “Sono iscritto al Pd e resto nel partito”, ha chiarito. Prima di ricordare com’è nata la contrapposizione nella coalizione. Con la nascita dell’Ulivo 2.0, promossa insieme al deputato di Mdp-Liberi e Uguali Danilo Leva, finalizzata non a ‘rompere’ lo schieramento, “ma a ritrovare le ragioni autentiche del centrosinistra”.

Una scelta seguita alla richiesta di convocazione di un’assemblea regionale del Pd, avanzata nel maggio del 2017, per definire il percorso delle Primarie, “non condividendo le scelte politiche compiute dal governatore”. In primo luogo la sanità, troppo ‘spinta’ verso il privato. “Era l’unico percorso possibile per fare sintesi su un programma condiviso, come accadde nel 2011 – ha chiarito il senatore uscente – ma a questa richiesta c’è stata una risposta negativa da parte dell’assemblea”.

Quanto alle Regionali, fissate per il 22 aprile, Ruta è tornato a chiedere “discontinuità al partito”. Solo nelle ultime ora, ha aggiunto, il segretario Fanelli gli ha prospettato la possibilità di indire le Primarie per l’11 febbraio. Fuori tempo massimo. “Le Primarie – ha concluso – sono una cosa seria”.

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