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Fiat regolarizza 300 operai a Cassino, Termoli spera. I sindacati: “Lavoreremo per questo”

Il via libera alle assunzioni nel frusinate rappresenta una buona notizia per i 500 precari dello stabilimento molisano. Guida (Uilm): “Un segnale positivo che deve essere ripetuto anche nella nostra realtà”


TERMOLI. Arrivano buone notizie dalla Fiat Fca di Cassino dove sono stati assunti a tempo indeterminato i 300 lavoratori in somministrazione con il contratto in scadenza al 31 gennaio 2018.  Notizia, questa, molto positiva perché finalmente si iniziano a stabilizzare i lavoratori inseriti circa un anno fa sulle linee di produzione di Alfa Giulia e Stelvio.  Stabilizzazioni che in prospettiva lasciano ben sperare anche i 500 lavoratori interinali dello stabilimento termolese della Fiat Fca che lavorano alla produzione del motore per l’Alfa Giulia e la Stelvio.

“E’ un segnale molto positivo – dichiara soddisfatto Francesco Guida, segretario della Uilm – Ci auguriamo che al più presto venga  ripetuto nello stabilimento Fca di Termoli, dove ricordiamo vengono prodotti i motori per le due auto premium prodotte a Cassino e dove i lavoratori in somministrazione sono circa 500. Come Segreteria Territoriale Uilm lavoreremo affinché tutto questo accada al più presto”.

Attualmente i 500 lavoratori interinali della Fiat Fca di Termoli hanno un contratto in scadenza il prossimo 31 marzo. Il Comitato Esecutivo dello stabilimento, nel dicembre scorso, ha deciso di propendere per la proroga di tre mesi (in principio la scadenza era il 31 dicembre 2017) a seguito di un’ampia e approfondita discussione tra azienda e parti sociali.

La paura del non rinnovo contrattuale per i 500 lavoratori interinali dello stabilimento metalmeccanico termolese, impiegati nel settore motori e precisamente nelle nuove aree di produzione per il motore dell’Alfa Giulia (Alfa Romeo), denominate area V6 e T4, era nata all’indomani del non rinnovo dei loro colleghi della Fiat Chrysler di Piedimonte San Germano a Cassino. Nei capannoni delle Fca molisana si producono motori e cambi che vengono poi inviati nelle altre filiali del mezzogiorno d’Italia, tra cui Cassino appunto. Nello stabilimento laziale la produzione era scesa e ai 530 lavoratori in somministrazione non era stato rinnovato il contratto scaduto il 31 ottobre 2017 per via di un calo delle vendite in Cina.

Alessandro Corroppoli

 

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