HomeSenza categoriaIsernia, Pd in fibrillazione: non piace il ‘no’ di Frattura alle Politiche

Isernia, Pd in fibrillazione: non piace il ‘no’ di Frattura alle Politiche

Malumori nella federazione delusa dalla scelta del governatore di correre solo per le Regionali. Di altro avviso, invece, l’assessore Veneziale, dato per favorito sul maggioritario di Isernia. Aggiornata alle 16 la direzione nazionale dem: candidature quasi chiuse, Venittelli blindata su Campobasso


ISERNIA.  Il niet di Palo Frattura a un impegno diretto per le elezioni Politiche del 4 marzo prossimo, seppur non espresso in maniera categorica, rischia di compromettere il suo rapporto con il Pd di Isernia. La Federazione pentra, infatti, è ancora amareggiato per aver assistito al ‘tradimento’ delle proprie istanze, in particolare in merito all’approvazione della legge elettorale regionale. Una legge che ha cancellato la circoscrizione di Isernia, contravvenendo agli impegni presi dallo stesso governatore ai fini del riequilibro della rappresentanza territoriale in Consiglio e alla posizione espressa dal partito durante l’assemblea regionale di Termoli del 27 maggio 2017, dove si votò a favore addirittura di tre collegi.

Rumors riferiscono che alcuni esponenti dem non avrebbero ben digerito la risposta negativa del presidente alle esortazioni della federazione isernina riseptto ad una candidatura dello stesso al Parlamento. Anzi, avrebbero interpretato tale decisione come un modo per anteporre esigenze personali, assolutamente legittime, a quelle collettive del partito, dimostrando di fatto – dicono alcuni detrattori – “scarsa sensibilità politica e poco spirito di servizio”.

Di tutt’altro avviso l’assessore Carlo Veneziale, che valuta la scelta del governatore “in assoluta coerenza con il percorso fin qui svolto. Percorso iniziato con un periodo di risanamento – spiega – dal quale adesso si cominciano a raccogliere i frutti dello sviluppo. Io credo che il presidente Frattura abbia fatto bene a rilasciare certe dichiarazioni, perché assolutamente in linea con la riproposizione di un eventuale secondo mandato”. E dinanzi all’esempio differente di altri presidenti, come quello abruzzese Luciano D’Alfonso, Veneziale ha comunque le idee chiare: Le situazioni territoriali sono diverse e sono distinte – sostiene – Il governatore D’Alfonso ha un percorso di mandato diverso rispetto a noi. In Molise le Regionali sono fissate per il 22 aprile, mentre in Abruzzo il presidente non ha l’occasione di ripresentarsi a breve per il rinnovo del governo regionale. Quindi, la taratura temporale delle due scadenze determina scelte diverse”. 

In ogni caso, c’è fermento per quanto accadrà nel partito per la composizione delle liste. La direzione nazionale del Pd è slittata alle 20 di oggi per chiudere le candidature. Tuttavia, c’è già uno scenario di massima per quanto concerne il Molise: il senatore Roberto Ruta si è praticamente chiamato fuori; il giornalista Domenico Iannacone avrebbe rifiutato sia per impegni in Rai, sia a causa delle evidenti divisioni interne al Partito Democratico; sul maggioritario di Campobasso sembra essere ufficiale la riproposizione dell’onorevole Laura Venittelli, mentre sul maggioritario a Isernia il favorito pare proprio Carlo Veneziale. A breve tutti i nodi verranno sciolti.

Ma il malcontento verso Frattura resta: perché se il partito, a livello nazione, facesse flop, potrebbe anche imputargli di non aver concorso a salvare il salvabile. Con conseguenze sulla ricandidatura tutt’altro che scontate.

 

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