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Autonomia del Molise e stampa locale, Cimino incalza i 5 Stelle

Lettera aperta del consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti e membro del Corecom, che pone degli interrogativi sul futuro del territorio e degli organi di informazione nell’eventualità di un ‘governo’ pentastellato


“I 5 Stelle difenderanno l’autonomia del Molise e la stampa locale?

Gentile direttore,

l’interesse e la tutela dei giornalisti, la cura del settore editoriale, il comparto mediatico, sono da anni al centro della mia attività sia come membro del Corecom che come consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Il codice etico però mi impone di tenermi a distanza dalla politica, ma, voglio dire, come cittadino e come giornalista, posso permettermi di esprimere un parere, di lanciare una provocazione, di stimolare un dibattito. Un tavolo di idee che ritengo utile e opportuno tra la stampa e il Movimento 5 stelle, che mi auguro possa scaturire in una risposta al mio quesito, rimasto inascoltato da mesi. Ebbene, caro direttore, non è mia intenzione sfruttare la sua testata per propagandare alcunché, però chiedere soltanto delle risposte immagino sia lecito. Repliche ideologiche e programmatiche che i giornalisti devono sapere dai 5 Stelle, che gli editori devono sapere, che i comunicatori devono sapere, in modo che l’opinione pubblica possa farsi un’idea, da questi aspiranti parlamentari. Stiamo parlando del futuro di Palazzo Vitale, di Montecitorio e Palazzo Madama, mica del Comune di Provvidenti e Conca Casale (li cito per ragioni demografiche, non per delegittimarne l’istituzione).

E vengo al dunque, premettendo che chi vi scrive non è un professionista o un disoccupato che vive di politica, ma un professionista che pensa al futuro e a quello di suo figlio. Vengo al dunque. I molisani da almeno 10 anni, atti parlamentari alla mano, sono bombardati dalle ipotesi di macroregioni; ogni tanto qualche deputato si sveglia e intende cancellare il Molise o smembrarlo. Vorrei sapere a riguardo la posizione dei 5 stelle del Molise sulla difesa o meno dell’autonomia del Molise come Regione autonoma. Difenderete con le unghie e con i denti la nostra Regione a costo di andare contro le direttive del vostro partito? Il centrosinistra e il centrodestra con Ruta, Leva, Venittelli e Di Giacomo, ad esempio, lo hanno fatto. Difendete a costo di essere espulsi, l’autonomia della Corte d’Appello e delle sedi periferiche di questa regione (uffici scolastici, presidi militari, tribunali, ospedali, scuolacarabinieri, scuola “Rivera”, conservatorio, università), insomma le diramazioni e i distaccamenti legati alla esistenza della Regione stessa? Cosa farete per le Province? Quale la posizione sul Piano di rientro sanitario?

Veniamo all’editoria. Cosa faranno Bovio, Testamento, Ortis? Da sempre contrari a qualsiasi forma di aiuto di Stato e di sostegni al comparto editoria, vorrei sapere se dobbiamo aspettarci una razionalizzazione del terzo canale della Rai. Difenderete la sede Rai di Campobasso? Ruta lo ha fatto. Difenderete il piano delle frequenze? Toglierete il finanziamento alle radio? Toccherete i fondi legati all’ammodernamento delle tv? Eliminerete il fondo legato all’editoria e alla piccola editoria? Difenderete la legge istitutiva dell’Ordine dei Giornalisti tutelando il Molise? Ruta e Di Giacomo lo hanno fatto. Sapete chi sono Ruta, Leva, Venittelli e Di Giacomo? Veniamo al Molise. Siete stati sempre contrari alla legge regionale per l’editoria come impostazione di base. Dopo 3 anni di vigenza della legge, dove peraltro non avete inteso presentare una proposta alternativa, dopo 3 bandi pubblicati nei quali avete prodotto un assillante silenzio, è possibile sapere cosa intendiate fare della legge per l’editoria e il regolamento?

Visto e considerato che le decisioni mi pare le prenda la rete, invito tutte le testate del Molise a riflettere se sia il caso di lavorare tutti insieme per il soddisfacimento di queste domande. Non vorrei, caro direttore, che da maggio (se vince qualcuno), io mi ritrovi senza un giornale, senza una radio, senza una tv, senza un Ordine, senza la previdenza legata all’Ordine, senza il Molise, senza lavoro, senza la prospettiva di un lavoro, senza qualcuno che presidi e tuteli una Regione. Però attenzione: in cambio avrò la rete, sì una rete in un Molise senza copertura di banda larga e con 100 mila anziani che credono la fibra sia qualcosa che faccia bene alla salute. Un concetto, quello dei 5 Stelle, di alta scuola di democrazia. Ma…attenzione, per te, caro direttore…per la tua redazione, per l’editore, per un’azienda come la tua che si è spesa a tutela del pluralismo e che ha seguito con trasparenza tutti i partiti. Per te che hai dato spazio e visibilità a tutti, cos’hai avuto in contropartita? Quale futuro prospetti per la tua redazione? Ora però, è anche giunto il momento di vedere come sarai ripagato da qualcuno, in termini di pubblicità elettorale, in questa campagna elettorale, in quella di marzo, aprile, in quella delle amministrative di maggio. L’esperienza degli anni scorsi non ti suggerisce di cambiare strategia? Che fai caro direttore, fai entrare la volpe nel pollaio?”.

 

Vincenzo Cimino

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