HomeSenza categoriaLiberi e Uguali, Palmieri si presenta: “Mi schiero dalla parte degli ultimi”

Liberi e Uguali, Palmieri si presenta: “Mi schiero dalla parte degli ultimi”

Concetti alti da parte di Palmieri, che però spinge soprattutto sul tema della solidarietà: “L’esperienza di Ripabottoni – così il professore riferendosi al centro d’accoglienza svuotato nel piccolo Comune del campobassano, per il quale i residenti hanno protestato a gran voce invocando il ritorno dei migranti – deve insegnarci come trasformare il fenomeno migratorio da problema a risorsa”. Una posizione, la sua, decisamente europeista. “Non possiamo rinunciare ai diritti per i quali 70 anni fa si è combattuto in tutta Europa”, ha chiuso sull’argomento.  

I candidati di Liberi e Uguali si sono soffermati inoltre sui competitors Luigi Di Marzio, Michele Iorio ed Enrico Colavita: se per tutti viene condiviso lo stesso rispetto riconoscendone la levatura, non viene mostrato alcun segno di cedimento né di tensione sull’imminente scontro. “Non temiamo nessuno – ha assicurato Durante – Chi vota Colavita, che ha improntato la sua carriera imprenditoriale principalmente fuori dal Molise, di riflesso vota Frattura e lo status quo attuale della Regione. Iorio ha già avuto modo di mostrare le sue politiche in precedenza, saranno gli elettori a decidere. Su Di Marzio, stimatissimo professionista, il problema sta più nella sua quasi totale assenza dallo scenario pubblico. Le uniche cose che temiamo sono le politiche liberiste di un centrodestra che tende a lasciare troppi indietro”, ha commentato.

Un gruppo che sa di voler vincere e punta tutto su questa scommessa: “Liberi e Uguali si differenzia già di per sé in quanto movimento di centrosinistra che ha deciso di rimanere in un’area della politica italiana abbandonata da tutti – ha continuato il presidente – Non è una chiusura al Partito Democratico, ma se il Pd decide di isolarsi da solo alleandosi con le destre, l’allontanamento della sinistra più autentica è consequenziale. Quando il Pd tornerà ad essere una forza democratica di centrosinistra, solo allora ci potrà essere confronto. Di certo il nuovo soggetto politico rappresentato da questo movimento e dai suoi candidati dovrà rispondere anche dopo le elezioni a queste necessità”. Evidente, insomma, l’intenzione di questo gruppo, che nasce qui non certo per fermarsi ma per arrivare altrove.

Per Durante, la posizione di prestigio da cui il rettore Palmieri si muove – e che può generare dubbi sulle sue tesi così apertamente di sinistra e dirette ai meno abbienti – è non solo guadagnata rispetto ad altre, ma rende ancora più ammirevole l’impegno politico del collega, che ha deciso con estrema coscienza sociale di mettersi in gioco dalla parte degli ultimi e dei meno privilegiati. “Una sensibilità forse più comune ai paesi anglosassoni che al nostro, dove comunque i problemi non mancano”. Infine, una staffilata verso altri soggetti che dimenticano come “la comunicazione istituzionale non va scambiata per propaganda politica: per fare proposte in campagna elettorale è necessario scendere dal piedistallo dei ruoli istituzionali. Fare altrimenti è semplicemente illegale”.

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