Consiglio regionale, Romagnuolo in aula al posto di Michele Iorio. E rispunta il quinto assessore

frattura in piedi

L’ex governatore nei giorni scorsi si è dimesso per la candidatura al Senato e per la sentenza della Corte d’Appello, che nei giorni scorsi lo ha condannato nel processo sullo Zuccherificio di Termoli. Prima della sospensione dei lavori l’intervento del presidente Frattura, che ha riferito in aula sul procedimento che lo vede indagato a Bari per calunnia. Quindi la modifica dello Statuto, che dà il via libera alla nomina dell’esecutivo a cinque


CAMPOBASSO. Consiglio regionale, Nico Romagnuolo prende il posto di Michele Iorio. La surroga questa mattina, in apertura dei lavori del Consiglio regionale, con il presidente dell’assemblea Vincenzo Cotugno che ha comunicato le dimissioni da consigliere di Michele Iorio e l’ingresso in aula di Romagnuolo, primo dei non eletti nella lista Progetto Molise. Il neo consigliere, che aveva già sostituito Iorio a inizio legislatura, farà parte della prima Commissione consiliare regionale.

L’ex governatore Iorio aveva spiegato nei giorni scorsi di essersi dimesso sia per la sua candidatura al Senato con il centrodestra, sia per la sentenza della Corte di appello di Campobasso, che lo scorso 25 gennaio lo ha condannato per abuso d’ufficio, per la cessione delle quote di proprietà dello Zuccherificio di Termoli. Ribaltando la sentenza di primo grado.

Prima della sospensione dei lavori il governatore Paolo di Laura Frattura è intervenuto in aula per riferire sul procedimento che lo vede indagato a Bari, insieme all’avvocato Salvatore Di Pardo, in qualità di suo testimone, per l’ipotesi di calunnia nei confronti della direttrice di Telemolise, Manuela Petescia, e del magistrato Fabio Papa, all’epoca dei fatti pm a Campobasso. Entrambi erano stati assolti il 4 maggio 2017 con formula piena dal Gup di Bari.

Informativa che Frattura ha reso dopo essere stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia, che si è svolto l’altro giorno e al termine del quale Frattura si è detto sereno e sicuro di aver chiarito al magistrato la propria posizione ed eventuali addebiti. Il procedimento è del 2015, ha aggiunto il governatore, che ha detto poi in aula che l’avviso di garanzia gli è stato notificato soltanto il 30 gennaio. “Il 7 novembre 2017 – ha affermato – in occasione della mozione di sfiducia mossa nei miei confronti, non ero a conoscenza di alcun provvedimento giudiziario. In quella data, dunque, ho detto quello che era”.

Intanto il Consiglio regionale ha approvato la modifica dello Statuto regionale, su proposta del consigliere Vincenzo Niro, dando il via libera alla possibile nomina del quinto assessore e del sottosegretario alla presidenza. Una figura, quest’ultima, che non comporterà ulteriori oneri finanziari giacché essa dovrà essere ricoperta da un Consigliere regionale. La modifica è passata con il voto favorevole di centrosinistra e centrodestra. Contrari soltanto Francesco Totaro, Massimiliano Scarabeo e Patrizia Manzo, mentre non ha partecipato al voto, abbandonando l’aula, la consigliera Nunzia Lattanzio.  

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