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Regionali, Iorio frena su Di Giacomo: “No ai diktat, nessuna decisione già presa”

L’ex governatore, candidato al Senato di ‘Noi con l’Italia’ precisa: nessuna preclusione sul presidente del tribunale di Isernia, ma il centrodestra ora lavori per vincere le Politiche. Posta una questione di metodo che sconfessa le pretese degli alleati dell’ultim’ora (GUARDA LA VIDEOINTERVISTA)


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Accordo ancora in salita, nel centrodestra, per il nome del candidato governatore. Da un lato, Giovancarmine Mancini con il simbolo di Alleanza per il Futuro e gli altri piccoli partiti della coalizione (Idea, Popolari per l’Italia e Fratelli d’Italia) continuano a insistere sul nome del presidente del tribunale di Isernia, Vincenzo Di Giacomo. Minacciando addirittura di seguire altre strade alle Politiche senza un chiaro accordo di coalizione valido anche per le Regionali.

Dall’altro Michele Iorio glissa. Abilmente. E sugli ultimatum lanciati dai cespugli, che hanno indicato la data di mercoledì 14 febbraio come scadenza per sciogliere le riserve, risponde in modo sibillino, ma fin troppo eloquente: “Mercoledì sono impegnato. Non so se potrò dare risposte. Una parte del centrodestra può avere le sue idee. Ce n’è un’altra che ha altre idee. Si può trovare la soluzione, così come è stato fatto per le Politiche. Quindi nessuna anticipazione, nessuna decisione già presa, per quanto mi riguarda”.

Intervenuto ieri al confronto con i giornalisti ‘Il Molise visto da Michele Iorio’, organizzato dall’associazione culturale ‘Libero Pensiero’ – con in testa Domenico e Angela Mancini – presso la Sala Conferenze della Cifolelli Edilizia nell’area Pip di Miranda, il candidato al Senato di ‘Noi con l’Italia’ frena su qualsiasi fuga in avanti. “Il centrodestra – queste le sue parole – è impegnato in una difficile campagna elettorale per vincere le elezioni politiche a livello nazionale e regionale. Hanno voluto separare le elezioni regionali, per cui quando si parlerà di Regione, vedremo quale sarà la soluzione migliore per il centrodestra”. E pone precisi paletti: “Nel momento in cui si sta facendo una battaglia difficile, che non è scontata (per le Politiche, ndr), chi è veramente del centrodestra e non del centrodestra all’ultimo momento, credo debba lavorare per questo risultato. E insieme si lavorerà anche per il prossimo”. Seppure non citato, il riferimento all’amico/rivale Aldo Patriciello, che alle Regionali 2013 sostenne in maniera determinante Paolo Frattura, è fin troppo chiaro. Ma preclusioni sui nomi, da politico navigato qual è, Iorio non ne fa di certo.

 

Non dico né sì né no – ha infatti ribadito alla domanda se la sua ritrosia derivi dal fatto che quella Di Giacomo è una candidatura gradita espressamente anche da Patriciello, visto il via libera palesato proprio due giorni fa da Mario Pietracupa, candidato alla Camera con Forza Italia e cognato dell’europarlamentare – Dopo le Politiche, assestato il risultato, si faranno le valutazioni. E questa credo sia la presa di posizione dell’intero centrodestra, per lo meno quello rappresentato dai partiti nazionali. Poi si vedrà. Nessuna ipotesi può essere esclusa. Ipotesi che deve riguardare anche il programma e sul cosa fare per le infrastrutture, l’economia, la sanità e una serie di questioni che il centrodestra ha l’obbligo di presentare con chiarezza agli elettori”.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A IORIO (immagini e montaggio Pino Manocchio)

Ma la stampa non ha mollato, chiedendo quale sia il pensiero di Iorio sull’ingresso dei magistrati in politica. “Ho qualche preoccupazione – ha spiegato Iorio – perché credo che ci debba essere una volontà condivisa sia dall’ipotetico magistrato interessato, sia da parte di chi lo sostiene. Ho invece l’impressione che ci sia una sorta di confusione nelle idee dei sostenitori di questa tesi e che ciascuno si aspetti di ricavare qualche vantaggio, un posto al sole. Si parla a sproposito di centrodestra: io ci tengo a precisare che – poiché credo di non essere marginale rispetto alla coalizione – quando avremo la possibilità di discutere appunto come centrodestra, vedremo i criteri e la possibilità di chi può essere più utile al futuro di questa regione. Questo senza dire di no a nessuno, ma sicuramente senza accettare diktat o condizioni, per quanto mi riguarda. Sono in campo – ha concluso – per l’autonomia del Molise, per porre la questione del Molise a Roma, gli standard per assicurare ai nostri cittadini ciò che loro spetta e di essere interessati da progetti nazionali. Dobbiamo farci valere dappertutto”.

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Pasquale

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