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Regionali, tempo scaduto per i ‘cespugli’: via libera a Di Giacomo oppure è scissione

I piccoli partiti del centrodestra lanciano l’ultimatum ai big: convocare una riunione al massimo entro domani e chiudere sul nome del candidato governatore


CAMPOBASSO. Ennesimo avvertimento dei cosiddetti ‘cespugli’ ai big del centrodestra. La mancata chiusura del cerchio sul nome del candidato governatore in vista delle Regionali e prima delle Politiche, come auspicato dai partiti minori, starebbe “ostacolando pericolosamente l’azione politica ed elettorale” della coalizione. Nonostante alcune uscite pubbliche della serie ‘tutti insieme appassionatamente’, in particolare in vista delle presentazioni ufficiali dei candidati per la tornata del 4 marzo prossimo, i malumori continuano a serpeggiare e crescere con il passare del tempo. L’attendismo dei maggiorenti del centrodestra è considerato “un fatto decisamente incomprensibile, un’assurdità”. I cespugli lo scrivono nero su bianco a seguito di una riunione tenutasi ieri sera. Lanciando ancora un ultimatum, con toni decisamente perentori. Diversamente – minacciano – saranno pronti a sbattere la porta. E, dunque, a consumare una scissione. Il termine ultimo per convocare un tavolo di confronto e definire programmi e candidati per le regionali di fine aprile è così fissato per domani, 15 febbraio. I vertici del centrodestra, ossia i leader di Forza Italia sono avvisati.

La nota è stata vergata a seguito di un summit di scena a Campobasso. È stata condivisa dai Popolari di Niro, dai membri di Idea, Tiberio e De Matteis, dalla Fusco dei Sovranisti, da Mancini di Alleanza per il futuro, da Orgoglio Molise di Cotugno, dal Molise che vorrei di Micone, da Molise nostro e dal Guerriero sannita Muccio. Ed è stata inoltrata all’attenzione della coordinatrice regionale degli azzurri Annaelsa Tartaglione, dell’esponente di Noi con l’Italia Antonio Di Brino (ormai braccio destro di Michele Iorio), di Luigi Mazzuto per la Lega e, infine, dell’eurodeputato Aldo Patriciello, da sempre ritenuto un deus ex machina.

enzo di giacomoI partiti minori mostrano di avere le idee chiare: “Definire un programma credibile” e, anche sulla scorta dell’ultimo sondaggio pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, mettere alla guida della coalizione il dottor Vincenzo Di Giacomo, il quale “risulta essere primo nel gradimento degli elettori molisani e sulla cui candidatura si sono registrate già ampie convergenze”. E paventano ferali conseguenze per il centrodestra dall’atteggiamento attendista.

“Perché tergiversare ulteriormente sull’investitura?”: si interrogano e interrogano. Poi, incalzano: “Non si può pensare di anteporre basse strategie personali all’interesse complessivo della politica regionale. Ora basta: bisogna decidere”. Infine, l’aut-aut: “Invochiamo per l’ultima volta quell’imminente riunione, non più procrastinabile, del tavolo di concertazione del centrodestra da tempo sollecitata. Chiediamo ai vertici di convocarla entro e non oltre giovedì 15 febbraio. Se anche questo ultimo nostro tentativo di voler definire un percorso politico condiviso ed unitario dovesse fallire di fronte al persistere di un ottuso atteggiamento di chiusura al confronto aperto e leale, siamo anche pronti a continuare a svolgere l’attività politica ed elettorale in piena autonomia”.

Le lancette scorrono.

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