HomeSenza categoriaSanità, Frattura: “Abbiamo operato con correttezza, le sentenze ci danno ragione”

Sanità, Frattura: “Abbiamo operato con correttezza, le sentenze ci danno ragione”

Lo ha detto il governatore del Molise, commentando le decisioni del Tribunale di Campobasso, che ha respinto il ricorso di Carmine Ruta contro il provvedimento di revoca del suo incarico da manager dell’Asrem. L’attacco agli avvocati del Codacons Massimo Romano e Giuseppe Ruta e il chiarimento sulle transazioni con gli operatori privati in una conferenza stampa a Palazzo Vitale


CAMPOBASSO. Piano di rientro del deficit sanitario, il Tribunale civile di Campobasso, con sentenza del 12 febbraio, ha respinto il ricorso di Carmine Ruta contro il provvedimento di revoca dal suo incarico di soggetto attuatore presso l’Asrem. Un incarico assegnato su indicazione dell’ex commissario ad acta Filippo Basso, revocato con decreto 27/2013 firmato da Paolo di Laura Frattura, governatore e commissario ad acta della sanità, “perché non era stato fatto nessun avviso pubblico e neppure comparati i curricula”.

Una sentenza resa pubblica dallo stesso presidente della Regione, in una conferenza stampa convocata oggi a Palazzo Vitale per evidenziare il silenzio degli avvocati di Carmine Ruta, Massimo Romano, Giuseppe Ruta e Margherita Zezza, “straordinariamente presenti nel comunicare denunce e ricorsi, ma sempre stranamente assenti, quando le sentenze definiscono risultati diversi per i quali loro denunciano o impugnano gli atti”. “Questa sentenza – ha aggiunto – dimostra la legittimità con la quale la struttura commissariale ha adottato ogni atto”.

Stessa cosa era avvenuta, ha affermato il governatore, quando il Tribunale penale di Campobasso aveva archiviato, il 15 giugno 2017, la denuncia presentata dal Codacons, a seguito della nomina del dirigente regionale Riccardo Tamburro a project manager per l’attuazione del Piano di rientro sanitario. “Il Codacons – ha dichiarato Frattura – è stato rappresentato in udienza dagli stessi avvocati Ruta e Romano, che hanno poi presentato opposizione alla richiesta di archiviazione, nella quale si legge testualmente che le segnalazioni che sono state fatte sono lontane dalle notizie di reato. Io ora mi chiedo se gli associati del Codacons sono d’accordo con le azioni giudiziarie portate avanti”. Silenzio degli avvocati promotori del ricorso anche in questo caso, ha rimarcato ancora il presidente, “su fatti e vicende per la la quale ricordo, all’epoca dei fatti, un’enfasi particolare”.

Frattura attaccato sui temi della sanità, dai tagli all’esposizione verso il privato anche da Danilo Leva, deputato uscente e candidato alla Camera di Liberi e Uguali. “Leva è candidato e pone la questione sul piano politico – ha affermato – mi piacerebbe avere un confronto con lui per chiarire alcuni aspetti che pone. Ma non c’è più sordo di chi non vuol sentire – ha poi alzato i toni – lui dice che la nostra è una sanità troppo spinta verso il privato? Io rispondo che la spesa annua per i privati convenzionati è passata da 127 milioni di euro degli anni scorsi a 117 milioni di euro nel 2015 e a 112 milioni nel 2016”.

Il privato convenzionato, ha quindi precisato il presidente della Regione, riferendosi soprattutto a quelli che ha definito gli “erogatori principali”, vale a dire Neuromed e Cattolica-Fondazione Giovanni Paolo II, chiedono ai pazienti solo il pagamento del ticket, senza nessuna spesa aggiuntiva. E quando arrivano alla spesa massima prevista dal ‘tetto regionale’, vanno fuori budget “regalando prestazioni sanitarie ai pazienti”.

“Non c’è stata alcuna transazione – ha puntualizzato Frattura facendo riferimento all’altro ricorso pendente davanti al Tar Molise – quando la Regione paga le prestazioni agli operatori private trattiene un 20% di fondi che poi eroga dopo aver valutato la documentazione presentata. Noi ci siamo trovati a dover pagare gli arretrati, dal 2007 al 2012, visto che quegli importi non erano stati liquidati. Ma non solo abbiamo pagato meno di quanto ci veniva richiesto, ma abbiamo incassato anche la rinuncia al contenzioso. Lo abbiamo fatto – ha concluso Frattura – facendo ricorso alla liquidità straordinaria di 255 milioni di euro del mutuo trentennale, che ci ha consentito di chiudere le esposizioni debitore con Neuromed, Cattolica e i tantissimi creditori della sanità. E lo abbiamo fatto senza aumentare le tasse ai molisani, anzi riducendole già a partire dal 2017. Con la diminuzuine dello 0,3% dell’Irpef e dello 0,15% dell’Irap i molisani hanno pagato 10 milioni di tasse in meno”.

Adesso l’impegno è rivolto alle assunzioni nella sanità, in totale 900 posti, guardando alle stabilizzazioni dei precari, come previsto dal decreto Madia. Mentre per l’appalto sulla manutenzione del personale, ha garantito il presidente, saranno trovati i correttivi a tutela dei lavoratori che chiedono di salvaguardare il posto.

C.S.

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