Sarebbe la richiesta che si appresta a formulare il pm di Nuoro titolare dell’inchiesta. Nulla sarebbe emerso dalle ultime ricerche sull’insegnante originaria di Monteroduni scomparsa in Sardegna. L’amarezza dei familiari
MONTERODUNI. A quasi cinque anni dalla scomparsa di Irene Cristinzio, la professoressa 64enne di Monteroduni sparita nel nulla una mattina d’estate a Orosei, in Sardegna, dove viveva con la sua famiglia, si va verso l’archiviazione del caso. Questa sarebbe la richiesta che si appresta a formulare al Gip, il prossimo 28 febbraio, il pm di Nuoro titolare dell’inchiesta. A quanto pare nulla di nuovo è emerso sul caso per la soluzione del giallo.
Eppure nell’aprile dello scorso anno le speranze si erano riaccese. Proprio gli inquirenti sardi avevano deciso di dare agli investigatori altri sei mesi di tempo per trovare elementi utili a fare luce su quello che è diventato un vero e proprio mistero.
Sotto la lente degli inquirenti erano finite, ancora una volta, le campagne intorno ad Orosei, in seguito ad una segnalazione anonima arrivata alla famiglia – come riferito dal quotidiano ‘La Nuova Sardegna’ – che diceva di cercare il corpo dell’insegnante in un pozzo.
Purtroppo anche in quell’occasione nessun riscontro. E la figlia di Irene, Nicoletta, raggiunta dalla trasmissione tv Quarto Grado, decise di lanciare un appello agli abitanti di Orosei. “Aiutateci a capire – disse – Rivolgetevi, anche in forma anonima agli inquirenti o alla famiglia per segnalare l’eventuale presenza di pozzi e cisterne che magari non sono mappati”.
Del caso si è interessato pure il Prefetto di Isernia Fernando Guida, chiedendo aggiornamenti al suo omologo di Nuoro. Novità però non sono emerse e Irene, per ora, resta nell’universo degli scomparsi, per lo sgomento dei suoi cari.
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