HomeSenza categoriaDi Giacomo fuori dai giochi, Leva: “Frattura è il mandante”

Di Giacomo fuori dai giochi, Leva: “Frattura è il mandante”

Il deputato di Liberi e Uguali ribadisce “l’inciucio” tra il governatore del Molise e Patriciello. Poi traccia il bilancio dell’attività parlamentare svolta. Il riconoscimento dell’area di crisi complessa è “un risultato che vale una legislatura”


di Alessandra Decini

ISERNIA. Ci sarebbe lo ‘zampino’ del presidente della Regione nel passo indietro di Enzo Di Giacomo dalla candidatura a governatore del Molise per il centrodestra. Ad avanzare l’ipotesi l’onorevole Danilo Leva, il quale nei giorni scorsi aveva invocato le dimissioni del giudice dalla carica di presidente del tribunale di Isernia, nel caso di una discesa in campo nell’agone politico, sollevando una “questione di opportunità e di correttezza istituzionale”.
Per il deputato, candidato alla Camera con Liberi e Uguali, “Frattura ha inciso sul ritiro di Di Giacomo, visto che corre per fare l’intesa con Patriciello. Mi pare abbastanza chiaro – afferma – leggendo anche le dichiarazioni di Nagni di qualche settimana fa. È tutto lì il disegno: come Berlusconi e Renzi a livello nazionale, Patriciello e Frattura a livello locale”.
Leva ribadisce così la sua idea di “inciucio” e afferma: “È un problema tutto del centrodestra. Non hanno più un candidato. Io mi occupo, invece, di riorganizzare il campo del centrosinistra e domenica 25 febbraio eleggeremo il candidato dell’Ulivo 2.0”.

Avanti tutta, dunque. Con l’esponente di Leu che traccia il bilancio dell’attività parlamentare svolta negli ultimi cinque anni, sia per il territorio molisano che per l’Italia. Dicendosi “soddisfatto per quanto fatto finora e pronto per continuare il lavoro iniziato”, Leva ricorda, in primis, la richiesta e quindi l’ottenimento del riconoscimento dell’area di crisi complessa sul distretto produttivo di Bojano–Isernia–Venafro. “Un risultato che vale una legislatura, – dice – che ha significato lo stanziamento di 90 milioni di euro destinati alla crescita e allo sviluppo e che deriva da una risoluzione parlamentare della Commissione alle Attività Produttive della Camera da me sottoscritta. Risultato, a mio avviso, gestito dal governo regionale in maniera poco efficace – continua pungente – per i tempi di attuazione e le modalità. Ribadisco come sia stato un errore parcellizzare le risorse e gli sgravi, al fronte della possibilità di attrarre pochi ma grandi investimenti per ottenere un effetto moltiplicatore sul territorio”.

L’elenco prosegue. “Mi sono battuto per la sanità pubblica – aggiunge Leva – con interrogazioni e interventi parlamentari in favore degli ospedali di Isernia, Venafro e Agnone. In particolare, per la difesa del reparto di Ostetricia e Ginecologia al Veneziale. Ritengo ci siano tutte le condizioni, magari prevedendo ulteriori investimenti per la Neonatologia, per rendere il provvedimento stabile, inserendo la misura negli Accordi di confine con l’Abruzzo. Mi sono altresì impegnato per l’inquadramento degli operatori del 118 come dipendenti del Servizio sanitario regionale e per il mantenimento dei presidi istituzionali sul territorio, tra cui la Prefettura di Isernia, la Corte d’Appello e gli uffici del Giudice di pace di svariati comuni. Sulla scuola ho condotto iniziative istituzionali per destinare maggiori risorse alle università del Sud, in particolare del Molise, e ho intrapreso azioni per favorire il rientro dei docenti costretti ad emigrare fuori regione. Mi sono altresì interessato alle vertenze ambientali e, soprattutto, mi sono occupato del mondo lavoro, supportando le vertenze Ittierre, Oti e Gam e ottenendo la proroga degli ammortizzatori sociali”.

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