HomeNotizieCRONACAImprenditore finisce nelle mani degli ‘strozzini’: tre arresti per usura e estorsione

Imprenditore finisce nelle mani degli ‘strozzini’: tre arresti per usura e estorsione

A finire in carcere tre pugliesi, che avevano chiesto tassi usurai a un uomo del Basso Molise in difficoltà economiche. E che non avevano esitato a minacciarlo, usando anche le armi


LARINO. Usura e estorsioni pluriaggravate. I carabinieri di Larino hanno eseguito nei giorni scorsi tre delle quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Larino, Elena Quaranta, su richiesta del sostituto procuratore Marianna Meo. I provvedimenti nei confronti di tre pugliesi ritenuti responsabili di questi reati commessi autonomamente, tranne che per due di essi, che hanno agito in concorso ai danni di una stessa vittima: un imprenditore del Basso Molise.

L’indagine, definita ‘Operazione Sorice’, si è sviluppata in collaborazione con i carabinieri di Larino e Rotello, nel periodo da marzo a ottobre 2017, con accertamenti in corso fino agli inizi di febbraio, ed è cominciata a seguito della denuncia della vittima, più volte integrata.

L’imprenditore, che stava vivendo una situazione di difficoltà economica, si era rivolto agli indagati per ottenere liquidità, pattuendo interessi usurari, lievitati ulteriormente nel tempo, per la sua impossibilità di restituire il denaro alle scadenze originariamente concordate.

Gli indagati, nonostante le evidenti condizioni di difficoltà economiche e psicologiche dell’imprenditore, nell’intento di procurarsi ingiusti profitti, non hanno esitato a ricorrere a minacce esplicite ed implicite, spesso aggravate anche dall’uso delle armi. Il tutto per intimidire la vittima, preoccupata anche per i suoi familiari, a cui erano rivolte le minacce.

Dalla denuncia è scaturita una complessa indagine, attivata dai carabinieri e coordinata dal sostituto procuratore Marianna Meo. Grazie alla collaborazione della vittima, che ha riposto fiducia nella giustizia, alle accurate indagini delle forze dell’ordine, si è arrivati a stoppare l’attività criminale. Per i tre pugliesi si sono quindi aperte le porte del carcere.

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