Il senatore pentro commenta la candidatura a governatore per l’Ulivo 2.0 dell’esponente dem. A suo avviso una circostanza utile “a fare chiarezza nella politica molisana”. Quindi l’esortazione al centrodestra a dare “il giusto valore a chi si è battuto contro Frattura e compagni”
CAMPOBASSO. Considera la candidatura per acclamazione di Roberto Ruta a governatore del Molise per l’Ulivo 2.0 un punto di svolta per l’intera politica molisana. Una circostanza utile a fare chiarezza: tanto nel centrosinistra, di cui l’esponente dem diventerebbe “padrone”, tanto nel centrodestra, dove verrebbero meno le ormai famigerate “sponde”.
A parlare è il senatore Ulisse Di Giacomo, attraverso una ficcante nota. “Dopo la fine dei Giochi olimpici invernali in Corea, con la manifestazione di ieri, che ha incoronato Roberto Ruta, – osserva – sono finiti anche i giochi politici in Molise”.
Ed ecco il ragionamento: “Ruta, non candidato alle politiche, – spiega Di Giacomo – in vista delle Regionali è riuscito a mettere insieme il Pd, LeU e la sinistra. A questo punto deve solo aspettare che i suoi avversari nel Pd, tutti candidati alle politiche, vengano spazzati via dal voto popolare e avrà il controllo del partito e della coalizione. Il Pd nazionale, tra 20 giorni, si troverà di fronte ad una scelta: dire di no a Ruta e prepararsi ad una sconfitta certa, oppure fare pulizia nel partito e candidare Ruta alla presidenza della regione a nome di tutta la coalizione di centrosinistra”.
Ma il senatore Di Giacomo intravede ripercussioni anche per quanto concerne la coalizione di centrodestra, della quale egli stesso fa parte. “Se, come penso, il centrosinistra si ricompatterà sul nome di Ruta – prosegue il ragionamento – nel centrodestra finiranno i giochi di chi furbescamente immaginava di trovare sponde a sinistra, oppure si preparava a organizzare con qualche disperato esule proveniente da sinistra improbabili e innaturali inciuci, spacciandoli per ‘grande coalizione’. Ieri, insomma, Ruta ha fatto chiarezza nel panorama politico molisano”.
Quindi l’esortazione ai suoi: “A questo punto è necessario che il centrodestra torni alla politica – conclude – si liberi degli strani personaggi che in questi cinque anni si sono schierati con il governo regionale di centrosinistra (e che adesso vorrebbero addirittura, e con false minacce, decidere per me, per noi, il nostro candidato alla presidenza della Regione), ritrovi le ragioni per stare insieme, dando il giusto valore e la meritata dimensione a chi da sempre, e in particolare in questa legislatura, si è battuto in prima persona contro Frattura e compagni. I giochi sono finiti. Si torni alla politica”.
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