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Agricoltura: primi in Europa col Piano di sviluppo rurale, da Facciolla e D’Achille le proposte per il territorio

SPAZIO ELETTORALE/ Stamani gli esponenti del Pd hanno incontrato la stampa per fare il punto sui traguardi raggiunti nel comparto e sui progetti futuri. L’agroalimentare, l’ambiente e il turismo quale ricetta per “fare esplodere le capacità del Molise”


ISERNIA. A parlare è la legge dei numeri “oltre i populismi”. E via ad un lungo elenco di risultati raggiunti in cinque anni di lavoro.
A parlare l’assessore regionale alle Politiche agricole Vittorino Facciolla, candidato Pd alla Camera dei deputati per il collegio di Campobasso, giunto a Isernia per un incontro congiunto con la sua omologa pentra Maria Teresa D’Achille.
Insieme quindi per parlare di sostenibilità ambientale, agricoltura e investimenti per le aree interne quale volano di sviluppo del territorio.
In replica ai competitor politici l’esponente della giunta Frattura, rivendica per sé e per il partito d’appartenenza una campagna elettorale basata sui fatti e sui temi che riguardano il Molise. “Per quanti sono candidati sul collegio uninominale – ha esordito Facciolla – è prioritario affrontare le questioni regionali, ecco perché ho deciso di studiare proposte specifiche come la strategia per le aree interne, interventi sulla nuova Pac (Politica agricola comune), il raddoppio della Termoli – Lesina, solo per citare alcune cose. Questo va in controtendenza rispetto a quanto proposto dai populisti, le cui azioni sono contraddistinte dal segno meno. Noi siamo, invece, per il segno positivo: più politica significa più azioni per il raggiungimento del bene comune, più selezione della classe dirigente e più Europa”.
Ed ecco i traguardi: “Prima il Molise – ha spiegato l’assessore – era fanalino di coda nel comparto agricolo e agroalimentare, con il piano di finanziamenti per lo sviluppo rurale siamo diventati primi in Europa. L’export segna un +18 percento; il Pil dell’agricoltura +7 percento; le aziende agricole hanno ricevuto 35milioni di euro per l’aumento della competitività; nel 2013 le imprese del settore Bio erano solo 130 mentre oggi superano quota 400. Allora il Molise non aveva regole. Non c’erano i piani dei rifiuti, delle acque, forestale e di sviluppo rurale. Senza un piano dei rifiuti – ha rimarcato l’esponente dell’esecutivo regionale – ci sarebbe stata la sussidiarietà del Governo che avrebbe consentito ad alcune aziende di aumentare la loro azione inquinante. Per quanto riguarda il piano delle acque, invece, siamo gli unici insieme all’Emilia Romagna a non aver subito procedure di infrazione, potendo così destinare ai Comuni tutti i fondi per il dissesto idrogeologico, senza doverne decurtare una parte per le sanzioni. Abbiamo fatto delle scelte – si è avviato a concludere Facciolla – che sono assolutamente compatibili con l’esigenza di questo territorio di poter riemergere. Un territorio che fa attività agricole di grande qualità: io ricordo a me stesso che solo un mese fa abbiamo inaugurato un meleto a Vastogirardi, finanziato con il Programma di Sviluppo rurale che dimostra che, se ci si voca alla qualità, ci sono le risorse necessarie e disponibili per far esplodere le nostre capacità interne”.

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