Pd a due velocità: lo ‘strano’ caso di Riccia

Nel comune della segretaria dem Micaela Fanelli il candidato del centrosinistra alla Camera Maria Teresa D’Achille ‘doppia’ il risultato dell’aspirante senatore Colavita. Un dato che desta perplessità

RICCIA. Ognuno ha il suo feudo. E Micaela Fanelli, inossidabile sindaco di Riccia, a ogni tornata elettorale trova la conferma dei suoi concittadini, pronti a darle sostegno al momento opportuno.

Ed è andata così anche questa volta. Con la segretaria dem che, alla Camera dei deputati, ha trainato il Partito Democratico al primo posto tra i competitor, consentendogli di agguantare un 42,58 per cento (1.361 voti), al fronte del 34,48 per cento del Movimento Cinque Stelle (1.102 preferenze) e del 20,15 del centrodestra (644 voti). Un risultato ‘determinante’ e determinato, quasi certamente, dalla corsa diretta della stessa Fanelli sul proporzionale della Camera. Ma che, a ben guardare, lascia emergere qualche discrasia.

Al Senato, infatti, la coalizione di centrosinistra, guidata da Enrico Colavita sull’uninominale, non ha avuto la stessa fortuna. L’imprenditore oleario, con 621 voti e quindi con una percentuale del 21.99, è arrivato addirittura terzo. Secondo si è piazzato Michele Iorio al 27.47% (776 voti). Mentre primo, con il 46,99% (1.327 voti), è arrivato Luigi Di Marzio dei Cinque Stelle.

Un Pd a due velocità, insomma. Con la segretaria dem che – a voler dar retta ai malpensanti – potrebbe aver badato, a causa della concitazione elettorale, più al proprio destino che a quello del partito. O che non sarebbe riuscita a convogliare il consenso personale sul resto della coalizione. Fatto sta che l’isernina Maria Teresa D’Achille alla Camera, in quel di Riccia, doppia il risultato dell’imprenditore di Sant’Elia a Pianisi al Senato. Confermando che le urne sanno sempre regalare molte sorprese. 

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