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Exploit del M5s, Niro: “Colpa del fallimento di Frattura. Penalizzato pure il centrodestra”

Lettura del voto in ottica locale per il leader dei Popolari per l’Italia, che alle Regionali sarà presente con una sua lista. E che rilancia sui requisiti richiesti al candidato governatore, a partire dalla mancanza di conflitti di interesse, col nome del giudice Enzo Di Giacomo come prima indicazione


CAMPOBASSO. “L’exploit del M5s in Molise è la conseguenza del fallimento del governo Frattura”. Questa l’interpretazione che il leader regionale dei Popolari per l’Italia Vincenzo Niro fa dell’esito delle Politiche. Una chiave di lettura tutta locale, con il fallimento del Pd e dell’amministrazione regionale a guida dem che, a parere dell’ex presidente del Consiglio di Palazzo D’Aimmo, paradossalmente, ha penalizzato persino il centrodestra.

“L’indicazione arrivata dalle urne è chiarissima – ha affermato Niro – gli elettori hanno votato per il M5s per esprimere il loro dissenso nei confronti del governo Frattura. Dico di più, se l’esecutivo regionale non avesse fallito, con tutta probabilità sia Mario Pietracupa che Michele Iorio avrebbero potuto essere eletti in Parlamento. Insomma, il voto di protesta che si è indirizzato verso i Cinque stelle ha penalizzato anche i candidati del centrodestra”.

Per Niro, dunque, l’aspetto regionale ha prevalso sul trend politico nazionale. Che pure ha inciso. “Ma è un po’ la stessa cosa che è successa a Renzi – ha precisato – La debacle del Pd è stata determinata dal fatto che non si è governato in linea con la volontà popolare, indicazione che era già emersa con molta chiarezza in occasione del voto sul referendum costituzionale. Un’indicazione che non è stata ascoltata. Da qui il voto di dissenso, che però non ha impedito al centrodestra di raggiungere, a livello nazionale, il 38%”, facendone la prima coalizione”.

Accantonata la partita delle Politiche, ora l’attenzione è tutta puntata alle Regionali del 22 aprile. Una partita che, chiusa da tempo l’esperienza Frattura, vedrà Niro impegnato nella compagine di centrodestra. Con una lista “fatta di tanti amministratori e di persone di tutte le categorie e fasce sociali”, come ha anticipato.  “Le Regionali sono un’altra cosa rispetto alle Politiche – ha aggiunto ancora – Certo la campagna a cui ci prepariamo è difficile. Bisogna lavorare a mettere a punto il miglior programma possibile, anche in linea con quello delineato per le Politiche”.

Resta il nodo della scelta del candidato governatore, con il leader dei Popolari per l’Italia che è stato tra i primi ad avanzare il nome del presidente del Tribunale di Isernia Enzo Di Giacomo. “Continua a essere la mia indicazione – ha puntualizzato Niro – ma io non ne faccio una questione di nomi, bensì di requisiti. Ho detto da oltre un anno che chi guiderà il Molise dovrà essere una persona dotata di autorevolezza, senza conflitti di interesse di alcun tipo, avere esperienza amministrativa, anche al vertice di un’istituzione. E soprattutto avere a cuore la difesa dell’autonomia regionale, perché questa regione rischia davvero di scomparire”.

Rispetto ai numerosi appelli delle settimane scorse a prendere subito una decisione sulla leadership, stavolta Vincenzo Niro mostra cautela. “Siamo ancora tutti alle prese con l’analisi del voto e con gli ultimi dati – conclude – la fretta non è una buona consigliera, ma sono convinto che nel giro di pochi giorni si potrà arrivare alla scelta”.

Carmen Sepede

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