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Centrodestra, provocazione dai sindaci dell’Alto Molise: Marcovecchio candidato governatore

A pochissimi giorni dalle elezioni regionali e dopo i risultati delle Politiche, emergono dissapori sui metodi scelti dalla dirigenza per definire il candidato presidente: sindaci e amministratori fanno sentire la propria voce in merito. Contestazioni interne in Forza Italia


ISERNIA. Dall’Agnonese fermento e fibrillazioni sulla scelta del governatore. Dopo la riunione convocata dai vertici del centrodestra molisano ieri a Isernia, i sindaci dell’Alto Molise non ci stanno e denunciano una situazione, a loro dire, se non grave quanto meno incresciosa.

Da mesi infatti pare che le convocazioni di riunioni e incontri per decidere la linea politica del gruppo di centrodestra non coinvolgano a sufficienza amministratori e primi cittadini dell’Alto Molise, i quali, esasperati da quest’ultima convocazione mancata – di cui, sembra, sia giunta loro notizia solo dagli organi di stampa – hanno deciso di tornare a far sentire la propria voce e reclamare condivisione e considerazione. In vista delle elezioni del prossimo 22 aprile, hanno rivendicato a gran voce la presidenza della Giunta regionale per un proprio rappresentante. A mettere il timbro sulla richiesta la riunione convocata dal sindaco agnonese Lorenzo Marcovecchio, nei locali dell’associazione politico-culturale ‘Insieme per Agnone’, che ha visto la presenza di numerosi sindaci e amministratori di centrodestra.

“In virtù del risultato riscontrato alle elezioni politiche con la stragrande maggioranza dei comuni altomolisani che, ancora una volta, hanno confermato la leadership al centrodestra – dichiarano congiuntamente in una nota gli amministratori dell’alto MOlise – sconfortati e delusi dai cinque anni di cattivo governo del centrosinistra regionale, il quale ha penalizzato quotidianamente e fortemente le aree interne della regione in merito a sanità, viabilità, servizi, infrastrutture e occupazione; affinché si possa mettere definitivamente fine alla deriva socio-economica dei nostri centri sempre più afflitti dal dilaniante fenomeno dello spopolamento, riteniamo opportuno e, al tempo stesso doveroso, rivendicare la presidenza della prossima Giunta regionale”. Una rivendicazione che suona ancor più come una provocazione, se pensiamo che il nome più gettonato all’eventuale investitura resta proprio quello di Marcovecchio.

Una mossa per certi versi inaspettata, soprattutto alla luce del fatto che il centrodestra molisano vanterebbe già 13 liste, tra partiti e movimenti, a sostegno della candidatura di Enzo Di Giacomo, supportata anche dall’ex governatore Michele Iorio, che proprio in queste ultime ore ha dato il suo placet definitivo. Contattato telefonicamente da isNews, il sindaco Marcovecchio precisa, però, che questa provocazione non è rivolta alla persona (nulla questio sulla figura di Di Giacomo, afferma), ma al metodo usato. Una ‘ribellione’ quindi contro le logiche che vedono l’Alto Molise come un semplice bacino di voti e gli amministratori della zona come nient’altro che portatori d’acqua. La faccenda non viene quindi dal nulla: è da ben prima che venisse scelto il candidato che nasce il dissapore, quando il gruppo capitanato da Marcovecchio lamentava la necessità di una legge elettorale a tre collegi, diversamente da quella attuale che prevede il collegio unico.

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