HomeSenza categoriaFrattura e Ruta ‘fratelli coltelli’: retroscena di una trattativa impossibile

Frattura e Ruta ‘fratelli coltelli’: retroscena di una trattativa impossibile

Dopo il mancato accordo sul nome ‘terzo’, il governatore uscente e l’ex senatore verso la sfida del centrosinistra. La mancanza di indicazioni alternative o la riproposizione del presidente della Regione le motivazioni che avrebbero fatto saltare il ‘tavolo’. Con il segretario Pd Micaela Fanelli e il coordinatore di Molise 2.0 Danilo Leva separati ancora da una distanza siderale


CAMPOBASSO. Avevano annunciato entrambi un passo indietro, in nome dell’unità del centrosinistra sotto la bandiera di Antonio Di Pietro. Se sia stato il ‘gran rifiuto’ dell’ex ministro e pm di ‘Mani pulite’ a far saltare l’accordo, o se si trattava di tattiche politiche, il dubbio resta.

Sta di fatto che Paolo di Laura Frattura e Roberto Ruta saranno a questo punto entrambi candidati. Il governatore uscente con il Pd e con i partiti e i movimenti che avevano già annunciato il sostegno alla sua ricandidatura. L’ex senatore, indicato dai 1.300 dell’assemblea del 25 febbraio con Molise 2.0, l’aggregazione che mette insieme Ulivo 2.0, Democratic@ e Centro democratico. Nella sfida a chi conquista la leadership del centrosinistra.

Che la trattativa tra Micaela Fanelli e Danilo Leva fosse complessa era chiaro fin dall’inizio. I due ‘contendenti’ separati da una distanza siderale, acuita dagli attacchi incrociati dell’ultimo anno. Sciabolate, più che colpi di fioretto. A un certo punto era però sembrato che quella distanza potesse essere colmata. In nome di un obiettivo comune: ricompattare la coalizione. Prendendo atto del passo indietro di entrambi gli sfidanti.

Con Di Pietro fuori dai giochi per sua scelta si trattava a quel punto di trovare il nome alternativo. Missione non facile, malgrado fossero venute fuori le prime indicazioni, dal presidente dell’Acem Corrado Di Niro, alla preside Rossella Gianfagna, all’ex assessore comunale Michele De Santis, al sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile.

Secondo una voce circolata nelle ultime ore a far saltare la trattativa sarebbe stato tuttavia il nome avanzato dal Pd: Paolo di Laura Frattura. Impossibile pensare una convergenza di Molise 2.0 su questa indicazione. Abbastanza per rilanciare a quel punto il nome di Ruta, che per annunciare il ritiro aveva chiesto “discontinuità”. 

Secondo un’altra versione, che trova più conferme, la leader del Partito democratico non avrebbe portato al tavolo della trattativa nomi alternativi di persone che avessero già dato la disponibilità a guidare la squadra. Ma avrebbe chiesto ulteriore tempo per formalizzare la scelta, dopo aver sentito gli organi di partito. Il tutto mentre è circolata la notizia che il governatore era impegnato in prima persona nella definizione delle liste. E che aveva chiamato a raccolta i sindaci e gli amministratori del territorio. In una riunione in programma per questa sera a Campobasso. Stamattina, tuttavia, Frattura è partito per Roma, per partecipare alla riunione nazionale del partito. Per tornare eventualmente con l’investitura ufficiale. 

Queste le indiscrezioni e i retroscena. La posizione ufficiale è invece affidata a un comunicato del coordinatore di Molise 2.0 Danilo Leva. “Dopo aver atteso invano proposte del Pd Molise – ha scritto il deputato uscente – per una soluzione terza in grado di fare unità, riprenderemo con ancora maggiore determinazione il cammino stabilito dall’assemblea dei 1.300 delegati del 25 febbraio scorso. Abbiamo dimostrato la nostra buona volontà per unire il centrosinistra, manifestando la disponibilità alla candidatura di Antonio Di Pietro, maldestramente avanzata dal Pd. Oggi, senza più remore, corriamo nella determinazione che ci ha mosso sin dall’inizio di voler cambiare il destino della nostra regione restituendo un punto di riferimento ad un mondo largo di centrosinistra”. Che in parole povere significa candidatura di Roberto Ruta.

Ennesimo colpo di scena di una settimana folle per la politica molisana. Fatta di passi indietro e di passi in avanti. Una situazione che chi non pratica il politichese, cioè più o meno tutti i cittadini, stenta a comprendere. Del resto nel centrodestra la situazione non è meno confusa. E dopo il rifiuto definitivo del presidente del tribunale di Isernia si cerca ancora il candidato. A poco più di dieci giorni dalla presentazione delle liste.

Nessun dubbio, invece, per il M5s, che il candidato lo ha già scelto da diversi giorni: Andrea Greco. E che può ora avviare la sua campagna elettorale. In discesa, dopo l’esito delle Politiche.

Carmen Sepede

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