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Nel centrodestra il Popolo della famiglia. Accordo tra Toma e Iorio: “Aggiustamenti, non frizioni”

Il chiarimento in una conferenza stampa a Campobasso, nella quale il nuovo movimento ha annunciato i temi chiave del programma, partendo dal reddito di maternità: mille euro al mese alle donne che decidono di lasciare il lavoro per dedicarsi ai bambini


CAMPOBASSO. Reddito di maternità, mille euro al mese alle donne che decidono di lasciare il lavoro per dedicarsi ai bambini. E un fisco a misura delle famiglie numerose. Sono i leit-motiv della campagna elettorale del Popolo della famiglia, che alle prossime Regionali sarà presente con una propria lista, nel centrodestra e a sostegno del candidato governatore Donato Toma. Che in una conferenza stampa a Campobasso ha parlato dell’accordo ormai raggiunto, ma da ufficializzare, con l’ex governatore Michele Iorio: “Ci sentiamo più volte al giorno, non ci sono frizioni ma aggiustamenti di posizioni, che porteranno a compimento il dialogo avviato”.

Precisazioni arrivate nell’incontro promosso in collaborazione con il consigliere comunale di Campobasso Francesco Pilone, che però puntualizza “ho fatto solo da mediatore, il 22 aprile non sarò candidato”, alla presenza del coordinatore nazionale del Pdf per il Nord Italia, Mirko De Carli, degli esponenti locali del movimento Erika Palmisano e Gabriele Vincenzo, in corsa alle prossime Regionali. Presenti anche la coordinatrice regionale di Forza Italia Annaelsa Tartaglione e il parroco di Guardialfiera don Antonio Antenucci.

“Il nostro obiettivo – ha chiarito De Carli – è portare un nostro rappresentante in Consiglio regionale. Alle Politiche abbiamo avuto 220.000 voti. Nel nostro programma, oltre al reddito di maternità, chiediamo la riduzione delle tasse per le famiglie numerose, da eliminare completamente per chi ha almeno tre figli. Poi siamo per il ‘No gender’ nelle scuole, a difesa dei valori della famiglia tradizionale”.

Sul reddito di maternità e sugli incentivi alle famiglie Toma si è detto d’accordo. Quanto ai temi più delicati, dall’aborto al biotestamento, il candidato governatore del centrodestra ha detto di “ragionare da cristiano, ma aperto alla libertà di opinioni che ci sono nello schieramento”.

A sostenerlo, ha aggiunto il presidente dell’Ordine dei commercialisti, ci saranno diverse liste, “più di 5 e meno di 50″, scherza. Le tensioni con Michele Iorio rientrate, “con lui parliamo più volte al giorno, stiamo includendo tutto, io cerco di fare tesoro della sua esperienza”.

Toma che si dice anche convinto della possibilità di un accordo con Michele Marone, candidato governatore di Energie per il Molise. “Marone è un mio amico di vecchia data – ha affermato – io cammino sempre con le braccia aperte. Stiamo dialogando e sono convinto che il dialogo possa dare ottimi risultati”. Aperrtura anche sugli ex consiglieri di centrosinistra passati nel centrodestra, a partire da Salvatore Micone: “Tutti possono cambiare idea o appoggiare un progetto diverso”.

Al senatore uscente Ulisse Di Giacomo, che ha definito la coalizione di centrodestra un’accozzaglia, non risparmiando critiche durissime a lui e a Iorio, replica con diplomazia. “Non rispondo alle accuse così, io penso che la varietà culturale e di sentimenti ci porta sempre a prodotti che hanno un gusto particolare ed è ricchezza”. E su come pensa di superare le tensioni interne, oltre alla competizione con gli altri candidati glissa: “Un allenatore non svela mai la strategia prima di entrare in campo”.

Carmen Sepede

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