HomeNotizieCRONACATruffa del pacco, Isernia sotto tiro: carpiti 5mila euro a un’anziana

Truffa del pacco, Isernia sotto tiro: carpiti 5mila euro a un’anziana

Una donna ha consegnato tutto il denaro che aveva in casa dopo aver ricevuto una telefonata da un fantomatico parente lontano. Indagano i carabinieri


ISERNIA. Hanno tempestato di telefonate praticamente mezza città. Con accento ogni volta diverso, simulando di essere il parente di turno di fuori regione e prendendo di mira gli anziani, preferibilmente soli.

Lo schema, il solito: ho ordinato un pacco, l’ho pagato solo in parte e ho bisogno dell’aiuto di un familiare per completare l’acquisto e far giungere la spedizione a destinazione. Numerosi i casi segnalati alla nostra redazione da parte di persone che, fiutato il pericolo, una volta ricevuta la telefonata-trappola hanno messo giù e poi hanno chiamato i carabinieri. Ma una pensionata residente in via Libero Testa, purtroppo, avrebbe finito per abboccare: consegnando ai truffatori circa 5mila euro in contanti, probabilmente i risparmi tenuti in casa da chissà quanto tempo. Finiti nelle mani di personaggi senza scrupoli che hanno preso di mira il capoluogo pentro nella giornata di ieri, 21 marzo.

Tra i tentativi andati a vuoto, quello ai danni di una donna di circa 70 anni la quale, nel rispondere, si è trovata dall’altra parte del filo un fantomatico nipote napoletano. Questi ha sostenuto di aver ordinato un pacco che, per un disguido, si sarebbe fermato a Isernia. Dopo aver pagato un anticipo di 400 euro, sarebbe stato necessario spenderne altri 800 affinché arrivasse a destinazione. Ma la donna, pur essendo stata tratta inizialmente in inganno avendo davvero parenti in Campania, si è trovata spiazzata dalla richiesta della somma, di cui non disponeva all’occorrenza. Ma l’autore del tentato raggiro non ha mollato la presa, anzi: ha chiesto alla ‘zia’ di pagare in parte in denaro, in parte in oro. Una richiesta che ha tuttavia fatto scattare un meccanismo di autodifesa nella donna, che ha riagganciato spaventata. Di fronte ad altre telefonate ricevute nel corso della giornata, la signora ha preferito non rispondere proprio. Poi, rincasato il figlio, gli ha raccontato la storia e si è poi rivolta ai carabinieri, che ora indagano sul caso.

 
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